Tre giornate ad Eto’o, cinque a Chevanton, una a Maxi Lopez e zero a Cesar. Una sfilza di decisioni sulle quali costruire un commento che sia, regolamento alla mano, facilmente comprensibile.
Partiamo dall’interista, caso che ha suscitato più clamore, perché ricorda il duello Materazzi-Zidane della finale mondiale del 2006. Tre giornate al camerunense, sanno di via di mezzo tra i minimo (2) e il massimo (4 e non 5 come erroneamente segnalato da alcune testate – manca la recidiva specifica) previsto in questi casi dal regolamento federale.
Il Giudice Tosel dice: “In attesa della ripresa del giuoco, Cesar si portava nei pressi della propria area di rigore e, in tale frangente, veniva raggiunto dall’attaccante interista che, con mossa repentina, chinando in avanti il capo, lo colpiva con una testata al petto, facendolo cadere dolorante al suolo.
L’Arbitro non adottava alcun provvedimento disciplinare in quanto la sua attenzione, e quella dei suoi collaboratori, era comprensibilmente rivolta a controllare altre zone del terreno di giuoco come precisato, a richiesta di questo Ufficio, con e-mail pervenuta alle ore 15.01 del 22 novembre 2010. Ritiene questo Giudice che il riprovevole gesto compiuto dal calciatore nero-azzurro integri gli estremi di quella “condotta violenta” che, per consolidato orientamento interpretativo, è connotata dall’intenzionalità e dalla potenzialità lesiva: palese è infatti il preordinato intento di colpire l’avversario e parimenti evidente è l’energia impressa al colpo inferto“.
Ineccepibile la squalifica, ineccepibile la ricostruzione dell’evento. Cosa non va?
L’aver ignorato la provocazione di Cesar (a Materazzi costò due giornate). Se non come base per la squalifica impossibile del clivense, il suo comportamento è stato insindacabilmente valutato dal Direttore di gara, almeno come attenuante, prevista dal regolamento ma non applicata nel caso di specie. L’inter, a mio avviso, farà ricorso sul punto anche se in questi casi sarebbe meglio accettare, multare l’attaccante e dare un segno di serietà.
Altra questione, l’attenzione dei collaboratori che era “comprensibilmente rivolta a controllare altre zone del terreno di giuoco”. Allora perché 4 arbitri in campo, se tutti guardano altrove?
A mio avviso, giuste 2-3 giornate per Eto’o, ma serviva la squalifica di 1-2 giornate anche per Cesar, superando lo stallo regolamentare, perché il consolidato “orientamento interpretativo” che cita Tosel consente – a volte, a piacimento – di violare il punto sulle simulazioni, pur se insindacabilmente valutate dal Direttore di gara (vedi Krasic n.d.r.).
Cinque giornate per la cassanata di Chevanton, sembrano più che giuste.
Ricordate Sampdoria-Torino del 2 marzo 2008, dopo aver segnato il 2-2, Cassano, venne espulso all’87’ per proteste: uscendo dal campo, dopo aver ripetutamente insultato l’arbitro Pierpaoli, si tolse la maglietta e gliela lanciò addosso, per poi dirigersi verso il tunnel d’accesso agli spogliatoi minacciandolo con un “Ti aspetto fuori”.
Anche per lui ci furono cinque giornate. Se non altro pare esserci equità di giudizio, se non fosse che l’episodio del leccese ha anche il connotato più grave della violenza: “ per avere, al 37° del primo tempo, disinteressandosi dell’azione di giuoco, colpito con un violento calcio un avversario, dopo averlo rincorso per una trentina di metri; per avere inoltre, all’atto della consequenziale espulsione, rivolto all’arbitro un pesante insulto, togliendosi quindi la maglia, scagliandola in direzione del Direttore di gara e reiterando le proteste anche nei confronti del Quarto Ufficiale. per avere, al 37° del primo tempo, disinteressandosi dell’azione di giuoco, colpito con un violento calcio un avversario, dopo averlo rincorso per una trentina di metri; per avere inoltre, all’atto della consequenziale espulsione, rivolto all’Arbitro un pesante insulto, togliendosi quindi la maglia, scagliandola in direzione del Direttore di gara e reiterando le proteste anche nei confronti del Quarto Ufficiale“.
Rimane il problema Maxi Lopez, con evidente utilizzo di due pesi e due misure. Perché?
Ricordate il caso Sneijder nel derby dello scorso anno? Ebbene per un applauso ironico e senza insulti si beccò due giornate.
Per il catanese solo una giornata, nonostante si scriva: “per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara (Quinta sanzione); per avere, al 33° del secondo tempo, all’atto di un’ammonizione, rivolto all’Arbitro un ironico applauso e quindi, dopo la consequenziale espulsione, contestato la decisione arbitrale con ulteriori espressioni di protesta rivolte ad un Assistente”.
Giudicate voi.
Infine, mi piace chiudere con una parentesi europea e lasciare un quesito.
Mi riferisco alle autoespulsioni inventate da Mourinho (quanto mi manca).
A 10 minuti dalla fine di una partita ferma sul 4-0, che già vale la qualificazione agli ottavi di Champions con il primo posto in classifica, suggerisce ai suoi diffidati di farsi sbattere fuori.
Un rosso oggi uguale a zero gialli domani.
C’è un precedente, nel 2008 il Lione diede lo stesso ordine di scuderia a Juninho e Cris: 10 mila euro di multa.
Soldi che “peseranno” senz’altro sulle tasche dei blancos!