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Gli articoli di SFantacalcio da non perdere

  • Come Funziona la Prova-TV?

    Lavezzi ha sputato senza ombra di dubbio l’ho visto in alta definizione su Sky e la sentenza è giusta. Anche il giudice lo ha visto in alta definizione ma solo dopo aver visionato in precedenza le immagini in definizione normale e solo dopo che è stato messo in condizione di vederle.Sembra molto facile avere delle immagini in hd da visionare in differita, ma vi assicuro non lo è.Facciamo un passo indietro.Le immagini da cui si evince il piacevole scambio di cortesie tra i due giocatori è una: quel “totale” che abbiamo visto tutti. Infatti è vero, non esistono immagini Mediaset perché da quest’anno il broadcaster cioè il produttore delle riprese televisive su tutti i campi di calcio è SKY e non esistono immagini personalizzate, cioè altre telecamere di Mediaset che avrebbero potuto produrre delle “altre” sequenze se non quelle a cui si riferisce il giudice…E allora di cosa stiamo parlando?SKY riprende e trasmette tutte le partite in alta definizione. L’alta definizione produce un’immagine due volte più definita delle immagini che vediamo trasmesse normalmente in tv e per poterle ammirare in pieno cioè bisogno di un televisore con tecnologia full HD.A tale grandezza di dettaglio lo sputo si vede.E allora perché il giudice non le ha viste dall’inizio?La cosa si fa più complicata, non conosco la procedura precisa, credo che quando il giudice acquisisce delle immagini molto probabilmente le chieda ai broadcaster più importanti cioè RAI, MEDIASET e SKY. Quando tali broadcaster danno a qualcuno delle immagini per un uso non professionale il supporto usato di solito è un semplice dvd in definizione standard questo perché le immagini originali sono in formati elettronici e hanno bisogno di supporti per la riproduzione molto specifici e non di uso comune. Quindi molto probabilmente il giudice ha visionato un dvd, che di solito è più che sufficiente, vedendo quella sequenza che tutti conosciamo e da cui lo sputo di Lavezzi si intuisce ma non si vede.A questo punto qualcuno potrebbe aver suggerito al giudice l’esistenza delle immagini in alta definizione, il giudice infatti ammette di aver visto: “medesime immagini, più nitide e naturalmente ingrandite in relazione allo schermo normalmente utilizzato” molto più chiare da esaminare..da qui l “equivoco” delle “ulteriori sequenze fornite …”

    Ma come le ha viste?

    Sebbene un broadcaster registri in hd e conservi in hd non così facilmente può produrre un supporto in hd non professionale da fruire in maniera diciamo “casalinga” , ed il giudice per sua stessa ammissione normalmente non usa immagini così tecnicamente avanzate e l’hd di Sky per una questione di diritti di visione non è registrabile se non su un decoder MySKY hd da cui però non si può produrre un supporto successivo. Per cui o il giudice ha visto una registrazione della partita da un decoder Mysky Hd su un televisore in alta definizione vedendo effettivamente lo sputo di Lavezzi, oppure ha chiesto almeno un bluray a Sky per poi vederlo tramite un lettore bluray sempre su un televisore in alta definizione…questo non lo sapremo mai perché pur parlando di “Trattasi, si ribadisce, delle stesse immagini trasmesse da Sky, solamente di resa migliore quanto a qualità e nitidezza in base allo strumento tecnologico di visione utilizzato, che è quello ordinariamente in uso “. Non specifica il modo e il supporto usato.Magari potremmo provare a chiederglielo.Ho due dubbi.Il primo: perché Controcampo pur dicendo la verità sulla non esistenza di altre immagini se non quelle di Sky non specifica che le stesse immagini possono essere anche in una definizione migliore ? Molto probabilmente per non far pubblicità ma anche perché non vuole mettere, forse, la pulce nell’orecchio ai giudici. Forse…e allora mi sorge il secondo dubbio: chi ha informato il giudice di questa possibilità dato che normalmente non si usano immagini in alta definizione ?Non voglio essere cattivo e quindi credo che lo abbia fatto qualcuno in buona fede e per onore di giustizia, perché, non dimentichiamolo, Lavezzi ha ingenuamente sputato.Un qualcuno quindi che, da buoni tifosi napoletani, ci dovevamo augurare avesse a casa un televisore vecchia maniera.Siamo stati sfortunati.

  • Moggi, arriva la preclusione?

    L’assemblea per la riforma dello Statuto è stata convocata per il prossimo lunedì 20 giugno, ma la norma, annunciata nel precedente Consiglio, per regolamentare i procedimenti di preclusione, non definiti con il codice di giustizia sportiva vigente fino al 30 giugno 2007 e che riguarda circa 40 tesserati, è stata finalmente approvata.

    Ma come, la sanzione dei cinque anni non c’era già stata?
    Sì e da allora Moggi non ha più rivestito cariche societarie, ma questo provvedimento riguardava la radiazione, una delle possibili sanzioni a carico dei tesserati, altra cosa è invece valutare se quei fatti sono talmente gravi da comportare oggi la preclusione.
    Il Procuratore Federale Palazzi cioè, è lui l’unico a poterla attivare, dovrà chiedere un giudizio di merito agli organi di giustizia, che saranno predisposti in tre gradi: Commissione Disciplinare, Corte di Giustizia, che valuteranno circa la sanzione accessoria, poi l’Alta Corte di Giustizia presso il Coni per vizi procedimentali.

    Cerco di spiegare in modo semplice cosa significhi tutto ciò.
    La normativa approvata per regolamentare la richiesta di preclusione (radiazione a vita) nei confronti di circa 40 tesserati (tra cui Giraudo, Mazzini e Moggi) serviva per garantire il diritto al contraddittorio (altrimenti sarebbe stata applicata senza possibilità per loro di difendersi).
    I cinque anni di condanna per i procedimenti di Calciopoli sono un fatto storico, ma nessun organo di giustizia ha fino ad oggi mai valutato se si è trattato di episodi talmente gravi da meritare la radiazione a vita.

    Decisiva, al riguardo, sarà l’interpretazione dell’art. 19 del CGS, che alla lettera h) prevede quella che tecnicamente si chiama inibizione temporanea a svolgere ogni attività in seno alla FIGC, con eventuale richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA, a ricoprire cariche federali e a rappresentare le società nell’ambito federale, indipendentemente dall’eventuale rapporto di lavoro.

    Il successivo comma 2 precisa come comporti, in ogni caso, il divieto di rappresentare la Società di appartenenza in attività rilevanti per l’ordinamento sportivo nazionale e internazionale, il divieto di partecipare a qualsiasi attività di organi federali, il divieto di accesso agli spogliatoi e ai locali annessi, in occasione di manifestazioni o gare calcistiche, anche amichevoli, nell’ambito della FIGC, con eventuale richiesta di estensione in ambito UEFA E FIFA ed il divieto a partecipare a riunioni con tesserati FIGC o con agenti di calciatori in possesso di licenza FIFA.

    La sanzione prevista non può superare la durata di cinque anni, anche se gli Organi della giustizia sportiva, che applichino la predetta sanzione nel massimo edittale e valutino l’infrazione commessa di particolare gravità, possono disporre altresì la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC.

    La difesa produrrà delle memorie, che terranno conto anche degli sviluppi del processo penale di Napoli.
    Anche se la base di partenza è una condanna passata in giudicato in sede sportiva ed una condanna di primo grado in sede penale.

    Nella stessa riunione di ieri della FIGC, giusto per dovere di cronaca, è stato anche illustrato l’andamento dei lavori della Commissione per la Riforma dei campionati; modificate alcune norme del Regolamento Agenti dei calciatori; aperto il dibattito in vista della definizione delle norme sulle Licenze nazionali, ripescaggi compresi, per la prossima stagione sportiva.
    Inoltre, il “quadro clinico” di molte società professionistiche, così come prospettato dalla Co.Vi.Soc., è apparso devastante.

    Ci attende un’estate caldissima.

  • La Tentata Pulizia Del Calcio Italiano

    Forse non è mai iniziata, abbiamo parlato del nulla in 4 anni di “calciopoli” e il calcio italiano continua a funzionare allo stesso identico modo.

    Questa è l’immagine nitida e perfettamente messa a fuoco che risalta ancora una volta agli occhi di uno sportivo che vuole godersi il campionato di calcio più discusso del mondo, una volta forse anche il più bello.

    Ancora oggi, dopo il macello che c’è stato e i discorsi tutt’ora in gioco, nonostante sia passato tutto questo tempo, si percepisce chiaramente come la propensione a “concedere” di più alle grandi e più forti squadre del campionato non sia assolutamente cambiata. Si è spostata forse in maniera incisiva – Milano è oramai la capitale indiscussa del calcio italiano, per evidenti motivi – probabilmente senza che i più, media in primis, si chiedessero (o facessero chiedere come è stato in passato) se in tal modo fila tutto liscio o c’è ancora qualcosa che non va. O non c’è mai stata.

    Ancora oggi, piuttosto che parlare di questo o quel fenomeno che ha fatto un gol da cineteca, commentare dettagliatamente questo o quel modulo di gioco, questa o quella tattica, questa o quella disposizione in campo, esprimere consensi o disapprovazioni nei confronti del calcio giocato insomma, si punta l’attenzione sulla famosissima e immortale moviola italiana, sugli episodi pro e/o contro questa o quella squadra, si stracommentano e stracriticano episodi segnalati da procuratori federali, provvedimenti del giudice sportivo, prove tv, squalifiche fuori dal campo, direzioni sempre più disastrose della classe arbitrale.

    Ancora oggi, “bando alle ciance”, si parla di favoritismi, sudditanza psicologica, potere delle grandi e, ultima delle ultime, involontaria par-condicio.

    Probabilmente annebbiato da una visione d’insieme un po’ sgualcita – in bianco e nero per dirla tutta – mi chiedo, mi domando, ma il pandemonio calcistico del secolo è servito a nulla? Lo sport del calcio italiano più pulito è cambiato veramente? In meglio, in peggio, per nulla? Nessuno ha da riflettere?

  • Financial Fair Play / E Se l’ECA Creasse Una Nuova UEFA?

    Mercato estivo decisamente povero – se non nei nomi, sicuramente nelle spese folli – mercato invernale con cifre da capogiro.

    La Fifa ha infatti reso noto che, durante la sessione di Gennaio, sono stati portati a termine 2451 trasferimenti internazionali, +104% rispetto allo scorso anno, per un valore di 234 milioni di euro.

    E anche l’Italia non scherza. Il Milan e la Roma che avevano acceso il mercato con Ibra, Robinho e Borriello in estate, avevano in realtà messo zero euro a bilancio nella voce uscite, riservandosi un riscatto obbligatorio per il 2011. L’Inter addirittura si era accontentata di qualche giovane, senza nessun colpo di grido.

    Poi, a gennaio, cambio di marcia: Cassano, Didac Vilà, Emanuelson, Toni, Pazzini, Van Bommel, Matri, Legrottaglie, Ruiz, Ranocchia, Nagatomo e Kharja, tanto per citarne alcuni, senza dimenticare anche Torres per andare oltre i confini azzurri.
    L’ultimo dei 2451 trasferimenti è stato quello del difensore brasiliano David Luiz, passato dal Benfica al Chelsea a soli due minuti dalla chiusura del calciomercato.

    Cosa è successo? Perché questo cambio di rotta?

    La soluzione sembra molto più semplice di quando possa apparire.
    Le continue minacce di Platini, l’irrigidimento della Uefa sulla questione della modifica delle sanzioni previste in caso di mancato rispetto dei parametri (esclusione dalla coppe europee), che per i club dovrebbe comportare solo un turno in più almeno nella prima fase di attuazione, hanno spinto l’ECA (European Club Association, il nuovo G-14) ad indire una riunione d’urgenza, anche se la data non è ancora stata decisa.

    Di cosa si parlerà?

    Semplicemente si deciderà di lanciare un ultimatum alla Uefa: o si accettano le condizioni dei club (rinvio di un anno per l’attuazione del FFP e graduale inasprimento delle sanzioni, oltre a piccole altre modifiche), o i grandi club d’Europa (l’Eca nata sulle ceneri del G-14 sciolto nel 2008, riunisce i 18 club più importanti del panorama continentale) formeranno una super-Champions league per conto proprio. Staccata cioè dalla Uefa, senza necessità di qualificazione, ma con le stesse 18 qualificate di anno in anno. Tre italiane ci sarebbero di certo.

    Il braccio di ferro ha avuto inizio, l’occhio al bilancio ha già sentito il triplice fischio finale.

    (CLICCA QUI PER SCARICARE IL TESTO DEL FINANCIAL FAIR PLAY)

  • Classifica dei Club più Ricchi del Mondo

    Avresti mai pensato che un squadra di calcio muove in un anno quasi quanto il PIL complessivo di un paese medio africano? Il Real Madrid ci riesce.

    Già, proprio così: la società di Florentino Perez tocca quasi il mezzo miliardo di euro e si si conferma per il sesto anno consecutivo il club più ricco del mondo.

    Ecco la top 20, la classifica generale tanto per capire quanto muovono e dove si piazzano le prime italiane:

    1. Real Madrid (Spagna) 438,6 milioni di euro
    2. Barcellona (Spagna) 398,1 milioni
    3. Manchester United (Inghilterra) 349,8 milioni
    4. Bayern Monaco (Germania) 323 milioni
    5. Arsenal (Inghilterra) 274,1 milioni
    6. Chelsea (Inghilterra) 255,9 milioni
    7. Milan (Italia) 235,8 miloni
    8. Liverpool (Inghilterra) 225,3
    9. Inter (Italia) 224,8 milioni
    10. Juventus (Italia) 205 milioni
    11. Manchester City (Inghilterra) 152.8 milioni
    12. Tottenham (Inghilterra) 146.3 milioni
    13. Amburgo (Germania) 146.2 milioni
    14. Lione (Francia) 146.1 milioni
    15. Marsiglia (Francia) 141.1 milioni
    16. Schalke (Germania) 139.8 milioni
    17. Atletico Madrid (Spagna) 124.5 milioni
    18. Roma (Italia) 122.7 milioni
    19. Stoccarda (Germania) 114.8 milioni
    20. Aston Villa (Inghilterra) 109.4 milioni.

    Questo quanto rivelato da uno studio della società di consulenza Deloitte, basato sul giro d’affari della stagione 2009/2010.

    Il Milan sale dal decimo posto dello scorso anno al settimo mentre la Roma scivola dal tredicesimo al diciottesimo.

    Non siamo i più ricchi in questo campo, il calcio inglese è nettamente superiore agli altri a livello economico anche se i primi due gradini del podio sono occupati da due spagnole.

    Certo, però, che cifre, eh!?

    E pensare che negli ultimi anni non si fa altro che parlare di crisi: nessun settore in apparenza è stato risparmiato, eppure quello del calcio vede addirittura salire il proprio giro d’affari.

    I primi 20 club della classifica targata Deloitte, infatti, riescono da soli a totalizzare la cifra di 4,3 miliardi di euro.

    Assurdo?

  • Zona Cesarini: Origine e Storia

    Con oggi sono ben 80 anni che si parla di Zona Cesarini. O quasi. Ti sei mai chiesto da dove viene questo detto calcistico? Qual è l’origine del termine?

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  • Lo stadio di proprietà, nuova frontiera per combattere il Financial Fair Play

    In principio fu il “Giglio” di Reggio Emilia, che ad oggi rimane l’unico esempio di stadio di proprietà del calcio italiano.

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  • Il Voto Giusto, Una Soluzione Statistica per Affrontare i Voti Assurdi dei Giornali

    Ti sei mai chiesto come poter risolvere il problema dei voti? Un tuo fantacalciatore è stato valutato con un 5, meritava il 7? Vuoi la soluzione a portata di mano per poter avere la giusta valutazione di un calciatore, anche se non hai visto la partita e non sei in grado di misurare la sua prestazione?

    Continua a leggere, allora, non te ne pentirai.

    Che giornale usare per i voti?

    Con il passare degli anni, non è bastato provare ad utilizzare come quotidiano di riferimento prima una, poi l’altra testata nazionale. Nossignore. Tutti le redazioni dei principali giornali italiani, chi in un modo, chi in un altro, ci mettono del proprio per rovinare il fantamatch di giornata.

    E se la Gazzetta non sa dare i voti (corretti) a quelli di Milan e Inter, o troppo bassi o esageratamente alti, il Corriere fa lo stesso con quelli di Roma e Lazio, quasi come se non si fosse in grado di valutare i calciatori di “casa propria”. Meglio non parlare di Tuttosport o Repubblica.

    Perfino l’unificazione delle redazioni per chi giudica le partite, per evitarsi inviati in altre città, ha avuto difficoltà oggettive senza riuscire a risolvere il problema (non so se è ancora in atto tale sistema, peraltro).

    Lotta contro il voto assurdo, il cosidetto voto-shock

    Lo sai, è da tempo che combatto la lotta contro i voti scandalosi – quelli che chiamo i voti-shock, i voti che non ti aspetti – a favore di un fantacalcio giocato nella maniera più obiettiva possibile; ho perfino dato vita ad una nuova rubrica sulle valutazioni pazzesche assegnate di giornata in giornata che ti consiglio di leggere.

    Da qualche anno, infatti, propongo a chiunque mi chieda consigli, o protesta diversità di giudizio, la media voto tra le due (o tre) valutazioni giornalistiche principali italiane, unica via di uscita valida al fine di un risultato finale più giusto e oggettivo, per quanto le valutazioni e i giudizi dei giornalisti saranno a prescindere comunque soggettive.

    Alle volte, però, neanche la media voto riesce a sfuggire alla legge dell’icompetente, dell’esagerato tifoso, del distratto, o dello sfaticato di turno. Già, perché può trattarsi solo di uno dei casi appena accennati quando si leggono valutazioni che variano da testata a testata di oltre 1.5 punti, alle volte anche 2 o addirittura 2.5, uno scandalo vero e proprio.

    E allora come risolvere?

    Oggi ti propongo un metodo a dir poco matematico, anzi, statistico.

    Esempio pratico

    Quale miglior modo per spiegarti questo metodo se non partendo da un esempio pratico?
    Prova a vedere il voto di Castellazzi impegnato in Lazio-Inter 3-1 (15a giornata di Serie A 2010/2011): il buon Luca è stato valutato 7 a Milano, 5 a Roma. Per chi ha visto la partita risulta chiaro come perfino questo 6 di media potrebbe risultare sbagliato dati i 3 gol subiti e il predominio laziale, in realtà non lo è. Il problema nasce per chi non ha visto la partita o non è in grado di capire chi è in errore: come ci si può rendere conto di chi ha palesemente sbagliato?

    Con tutto il rispetto per il lavoro che svolgono giornalisti e redazione, è evidente che qualcuno ha preso un abbaglio: 2 punti di differenza tra una testata e l’altra sono evidentemente troppi, una partita eccellente ed una mediocre non posso essere giocate nello stesso tempo, sei d’accordo?

    Ecco la soluzione per ridurre al minimo gli errori che possono conseguire da una valutazione superficiale o, per così dire, di parte.

    Lo spunto

    A partire dal Best 11 di televideo – tiene in considerazione le pagelle di ben 7 quotidiani – si potrebbero considerare i voti assegnati da più parti ed estrapolarne uno unico, il più giusto possibile.

    Come fare?

    Qui entra in gioco la statistica. Bisogna considerare 3 dei criteri principali per dedurre il voto rappresentativo di un campione:

    1. Media
    2. Moda
    3. Mediana

    Nel caso preso in esempio, Castellazzi ha riportato i seguenti voti:

    • Gazzetta dello Sport – 7
    • Corriere dello Sport – 5
    • Tuttosport – 6
    • Corriere della Sera – 5.5
    • Repubblica – 4.5
    • Il giornale – 6.5
    • La stampa – 6

    Come puoi notare, nei 7 quotidiani analizzati, il voto di Castellazzi subisce una variazione che va dal 4.5 al 7: ben 2.5 punti di differenza. Da non credere, vero?

    Vediamo quanto meritava realmente Castellazzi, quantomeno bisogna toglier fuori il voto più giusto possibile.

    1. Media

    La media dei voti assegnati a Castellazzi è 5,78. Il valore arrotondato si arrotonda a 6 se fosse stato esattamente 5,75 c’erano due voti rappresentativi della media cioè sia 5,5 che 6

    2. Moda

    La moda dei voti assegnati a Castellazzi, ovvero il valore che si presenta più volte è 6 (si presenta due volte).

    3. Mediana

    La mediana dei voti assegnati a Castellazzi, ovvero il valore posto al centro del campione è 6.
    Avendo preso in analisi 7 valutazioni il valore centrale si trova al quarto posto e, dopo aver ordinato i voti dal più piccolo al più grande

    (4.5 – 5 – 5.5 – 6 – 6 – 6.5 – 7)

    si nota chiaramente il voto 6 in quarta posizione.

    Il voto giusto

    Arrotondando il valore della media a 6, si nota come dai tre criteri statistici (media, moda e mediana) esce fuori in grande maggioranza il 6. Qualora il valore non dovesse coincidere, il voto giusto sarà dato dal voto presente in almeno due criteri.

    Conclusioni

    Certo, mi dirai, non è molto facile gestire un fantacalcio così; in realtà, semplicemente, non è da tutti.

    Già, tale precisione potrebbe colpire solo i veri fantallenatori, chiamali sfantallenatori se vuoi, quelli che non vogliono lasciare nulla al caso e che amano far alzare la coppa del vincitore a chi davvero l’ha meritata.

    In fondo la stragrande maggioranza dei giornali è scaricabile da internet e si potrebbe relegare il lavoro del calcolo di media, moda e mediana ad un software o un semplice calcolatore.

    Chissà che, in futuro, non si renda disponibile un servizio del genere, chissà che non lo renda disponibile SFantaCalcio.

    Una cosa è certa: non useresti più i voti di Gazzetta o Corriere per il tuo fantacalcio ma, semplicemente, i voti giusti, non sei d’accordo?

  • Al Bologna tolgono i punti… a Eto’o la multa!

    In atteso di notizie dalla disciplinare ho rinviato di qualche giorno la nostra rubrica “NOI..f siamo il fantacalcio”.
    Sul versante prettamente disciplinare la Corte, riunitasi nel pomeriggio di oggi a Roma, ha parzialmente accolto il ricorso presentato dall’Inter, senza togliere le 3 giornate di squalifica ma, annullando la sanzione economica inflitta a Samuel Eto’o per la testata a Cesar durante la partita contro il Chievo (30mila euro).

    Respinto, invece, il ricorso presentato dalla Fiorentina contro la squalifica di due turni a Kroldrup.

    La notizia più clamorosa è pero quella legata alla penalizzazione del Bologna, per i noti problemi finanziari: 1 punto in meno in classifica – da scontare nel campionato in corso – e inibizione di 6 mesi per il presidente Porceddda, nonché inibizione di 6 mesi anche per Silvino Marras, amministratore delegato, il tutto “per la mancata attestazione del pagamento delle ritenute Irpef relative agli emolumenti della mensilità di maggio e giugno 2010“.

    Ma non finisce qui, il Bologna rischia infatti altri due 2 di penalizzazione per il mancato pagamento degli stipendi.

    Per un torneo che rischia di essere sconvolto in coda, c’è una squadra di vertice (la Juventus) che inventa una curiosa novità:
    Dopo la multina (così l’ha definita la società viola) di 40mila euro inflitta per il lancio di petardi nella sfida con la Fiorentina, costata anche il ferimento di un tifoso ospite (vedi foto), la società bianconera ha «dato mandato ai propri legali di procedere con querela contro ignoti per i fatti avvenuti in occasione della partita con la Fiorentina. L’obiettivo è mettere in condizione le Autorità di individuare sia i responsabili dello scoppio di petardi sia gli autori dei numerosi atti vandalici avvenuti nel settore ospiti».

    Un modo nuovo per recuperare i soldi per pagare la multina!

  • Assist 14ª (Quattordicesima) Giornata Serie A 2010/2011

    Mentre Cossu aggiunge un altro +1 alla classifica assistman in campionato – siamo a quota 7 considerando anche i calci piazzati – Mascara si fa da parte per lasciare il compito di battere i calci d’angolo a Llama, che a quanto pare ci sa fare.

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