Ezequiel Lavezzi è stato squalificato giustamente? Il Napoli ha fatto bene a fare ricorso e a protestare o se lo poteva risparmiare? Contro Campo ha voluto fare chiarezza sull’accaduto specificando che le immagini erano provenienti da SKY (tutto vero) ma è stato d’aiuto?
Queste sono le domande che ci siamo posti tutti in ordine sparso perché, si sa, l’onda del sospetto in Italia non vuole dare tregua, il mare “azzurro” della polemica non sembra poter trovare alcuna calma.
Mediaset ha dato addirittura l’impressione di voler chiarire che non si è trattata di una mossa appoggiata in qualche modo dal potere milanista per privare il Napoli del pocho contro i rossoneri lunedì sera, quasi come se l’ordine di puntualizzare fosse arrivato dall’alto. Ce n’era realmente bisogno? E soprattutto non è a conoscenza che esistono le stesse immagini ma in qualità migliore per poter “vederci più chiaro”?
Che poi si poteva risparmiare l’ennesima magra figura grazie all’attenta (?) analisi di Paparesta e del resto del palco, o no!? Il gran parterre sul palcoscenico della quarte rete nazionale si è espresso come per scagionare Lavezzi o quantomeno ha dibattuto sull’ingiusta squalifica data al jolly partenopeo per mancanza di certezze.
Ma come? E i video e tutto il resto? Allora come funziona sta benedetta prova tv?
Promettendo di ritornare presto sull’argomento per fare un po’ di chiarezza sul suo funzionamento, vediamo di togliere definitivamente ogni dubbio sulla squalifica di Lavezzi e di spiegare, magari anche all’avvocato del Pocho, perché avrebbero fatto meglio a scusarsi per il gesto indecoroso e niente più.
A quanto pare il giudice sportivo, normalmente, visiona le immagini (i video, i replay per intenderci) per analizzare gli episodi da “prova tv” avvenuti sul campo in formato standard.
I video in questione sono visualizzati tramite un qualsiasi supporto utile per riprodurre video in standard definition (con molta probabilità attraverso il diffuso supporto DVD) che, sempre normalmente, sono sufficienti a definire quanto deve essere definito.
Nel caso Lavezzi, invece, seppur le immagini analizzate fossero sempre quelle mandate in onda da tutti i broadcaster nazionali, s’è fatta necessaria la visione nel loro formato nativo in alta definizione, il tanto quanto diffuso HD.
In tal caso il giudice sportivo avrà avuto necessità di un decoder HD Sky (con le immagini registrate nel suo hard-disk) o comunque di un supporto differente dal DVD, ad esempio il Blue-Ray, per vedere chiaramente lo sputo dell’argentino (la foto sopra è ovviamente un fotomontaggio assolutamente non in HD) e squalificarlo, giustamente, come avevamo scritto qualche tempo fa riguardo al ricorso per Lavezzi.
Ecco spiegato anche il perché delle ulteriori sequenze fornite: il giudice stesso ha parlato di “medesime immagini, più nitide e naturalmente ingrandite in relazione allo schermo normalmente utilizzato“.
Praticamente la cosa è stata più difficile del solito, non è stato facile a detta dei più reperire le immagini in HD e riprodurle, tanto più che qualcuno ha dovuto spiegare al giudice che c’era questa possibilità.
Ti chiedi chi è stato?
Allora sei già pronto per i nuovi dubbi…
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