Categoria: Calcio

Tutto ciò che riguarda il Calcio: Serie A e B, Estero, Competizioni Europee e Nazionale Italiana

  • Come Funziona la Prova-TV?

    Lavezzi ha sputato senza ombra di dubbio l’ho visto in alta definizione su Sky e la sentenza è giusta. Anche il giudice lo ha visto in alta definizione ma solo dopo aver visionato in precedenza le immagini in definizione normale e solo dopo che è stato messo in condizione di vederle.Sembra molto facile avere delle immagini in hd da visionare in differita, ma vi assicuro non lo è.Facciamo un passo indietro.Le immagini da cui si evince il piacevole scambio di cortesie tra i due giocatori è una: quel “totale” che abbiamo visto tutti. Infatti è vero, non esistono immagini Mediaset perché da quest’anno il broadcaster cioè il produttore delle riprese televisive su tutti i campi di calcio è SKY e non esistono immagini personalizzate, cioè altre telecamere di Mediaset che avrebbero potuto produrre delle “altre” sequenze se non quelle a cui si riferisce il giudice…E allora di cosa stiamo parlando?SKY riprende e trasmette tutte le partite in alta definizione. L’alta definizione produce un’immagine due volte più definita delle immagini che vediamo trasmesse normalmente in tv e per poterle ammirare in pieno cioè bisogno di un televisore con tecnologia full HD.A tale grandezza di dettaglio lo sputo si vede.E allora perché il giudice non le ha viste dall’inizio?La cosa si fa più complicata, non conosco la procedura precisa, credo che quando il giudice acquisisce delle immagini molto probabilmente le chieda ai broadcaster più importanti cioè RAI, MEDIASET e SKY. Quando tali broadcaster danno a qualcuno delle immagini per un uso non professionale il supporto usato di solito è un semplice dvd in definizione standard questo perché le immagini originali sono in formati elettronici e hanno bisogno di supporti per la riproduzione molto specifici e non di uso comune. Quindi molto probabilmente il giudice ha visionato un dvd, che di solito è più che sufficiente, vedendo quella sequenza che tutti conosciamo e da cui lo sputo di Lavezzi si intuisce ma non si vede.A questo punto qualcuno potrebbe aver suggerito al giudice l’esistenza delle immagini in alta definizione, il giudice infatti ammette di aver visto: “medesime immagini, più nitide e naturalmente ingrandite in relazione allo schermo normalmente utilizzato” molto più chiare da esaminare..da qui l “equivoco” delle “ulteriori sequenze fornite …”

    Ma come le ha viste?

    Sebbene un broadcaster registri in hd e conservi in hd non così facilmente può produrre un supporto in hd non professionale da fruire in maniera diciamo “casalinga” , ed il giudice per sua stessa ammissione normalmente non usa immagini così tecnicamente avanzate e l’hd di Sky per una questione di diritti di visione non è registrabile se non su un decoder MySKY hd da cui però non si può produrre un supporto successivo. Per cui o il giudice ha visto una registrazione della partita da un decoder Mysky Hd su un televisore in alta definizione vedendo effettivamente lo sputo di Lavezzi, oppure ha chiesto almeno un bluray a Sky per poi vederlo tramite un lettore bluray sempre su un televisore in alta definizione…questo non lo sapremo mai perché pur parlando di “Trattasi, si ribadisce, delle stesse immagini trasmesse da Sky, solamente di resa migliore quanto a qualità e nitidezza in base allo strumento tecnologico di visione utilizzato, che è quello ordinariamente in uso “. Non specifica il modo e il supporto usato.Magari potremmo provare a chiederglielo.Ho due dubbi.Il primo: perché Controcampo pur dicendo la verità sulla non esistenza di altre immagini se non quelle di Sky non specifica che le stesse immagini possono essere anche in una definizione migliore ? Molto probabilmente per non far pubblicità ma anche perché non vuole mettere, forse, la pulce nell’orecchio ai giudici. Forse…e allora mi sorge il secondo dubbio: chi ha informato il giudice di questa possibilità dato che normalmente non si usano immagini in alta definizione ?Non voglio essere cattivo e quindi credo che lo abbia fatto qualcuno in buona fede e per onore di giustizia, perché, non dimentichiamolo, Lavezzi ha ingenuamente sputato.Un qualcuno quindi che, da buoni tifosi napoletani, ci dovevamo augurare avesse a casa un televisore vecchia maniera.Siamo stati sfortunati.

  • Il martire Krasic e la simulazione “interpretata”

    Ricordate le 2 giornate di squalifica inflitte a Krasic, nella scorsa stagione, per la simulazione di un fallo in area che portò alla concessione di un calcio di rigore?
    Bene, lasciatelo nei vostri ricordi come un caso unico, di quelli che fanno effetto sui giornali e non trovano appigli interpretativi: giusto o sbagliato?

    Il problema me lo sono posto in questi giorni dopo aver visto la mancata squalifica di Ibrahimovic (Milan) nella gara di Bologna e quella di ieri di Boateng (sempre Milan) nella gara con il Siena.
    Due episodi di simulazione, due rigori concessi, due partite sostanzialmente falsate.

    Ma cosa dice il regolamento?
    Dovremmo partire dall’art. 35 del Codice di Giustizia Sportiva (CGS), più precisamente dal comma 1.3, dove viene spiegato a chi spetta l’input da fornire al Giudice sportivo Tosel per pervenire ad una squalifica:
    “il Procuratore federale fa pervenire al Giudice sportivo nazionale riservata segnalazione entro le ore
    16.00 del giorno feriale successivo a quello della gara. Entro lo stesso termine la società che ha preso parte alla gara e/o il suo tesserato direttamente interessato dai fatti sopra indicati hanno facoltà di depositare presso l’ufficio del Giudice sportivo nazionale una richiesta per l’esame di filmati di documentata provenienza, che devono essere allegati alla richiesta stessa. La richiesta è gravata da una tassa di € 100,00. L’inosservanza del termine o di una delle modalità prescritte determina l’inammissibilità della segnalazione e/o della richiesta. Con le stesse modalità e termini la società e/o il tesserato possono richiedere al Giudice sportivo nazionale l’esame di filmati da loro depositati, al fine di dimostrare che il tesserato medesimo non ha in alcun modo commesso il fatto di condotta gravemente antisportiva”.

    Chiariamo che la simulazione è condotta gravemente antisportiva solo se ha come conseguenza l’espulsione dell’avversario: “Costituiscono condotte gravemente antisportive ai fini della presente disposizione: 1) la evidente simulazione da cui scaturisce l’assegnazione del calcio di rigore a favore della squadra del
    calciatore che ha simulato”.

    Il Giudice, in questi casi, può pervenire all’adozione, a soli fini disciplinari nei confronti dei tesserati, di provvedimenti sanzionatori avvalendosi di immagini che offrano piena garanzia tecnica e documentale.

    Perché Boateng e Ibrahimovic non sono stati squalificati?
    Ragioniamo su cosa si intenda per simulazione, intesa come l’atto del giocatore di far credere all’arbitro di aver subito un fallo.
    Non tutte le simulazioni rientrano nella condotta gravemente antisportiva, ma solo quelle che hanno prodotto determinate conseguenze tecniche e disciplinari, tra le quali la concessione di un calcio di rigore.
    Tuttavia, tale simulazione deve essere caratterizzata dall’evidenza.
    Si veda l’art. 19, comma quarto, lettera a) del CGS: “Ai calciatori responsabili è inflitta, salva l’applicazione di circostanze attenuanti o aggravanti, come sanzione minima la squalifica per due giornate in caso di condotta gravemente antisportiva”.
    Circostanze che qui non residuano, pertanto minimo 2 giornate di squalifica.

    Ma da scontarsi quando?
    Le giornate di squalifica devono essere scontate nelle gare ufficiali, in cui è impegnato il club di tesseramento del giocatore,  immediatamente successive alla pubblicazione del provvedimento.

    Assolto Ibrahimovic per colpevole inerzia di chi avrebbe dovuto segnalare, rimango in attesa di verificare cosa succederà a Boateng.

  • Recupero 1a giornata Confermato il 21 Dicembre

    Chi lo avrebbe mai detto che la 1a giornata di Serie A avrebbe previsto sfide dirette tra le 4 principali protagoniste di inizio campionato?

    In calendario il match tra le due squadre che, ad oggi, esprimono il miglior calcio, Udinese e Juventus, e la sfida tra il confermatissimo Napoli e la sorpresa Genoa.

    Queste gare e le altre di quella giornata rinviata dal pasticcio combinato da Aic e Lega a causa della questione rinnovo del contratto collettivo, saranno recuperate il prossimo 21 dicembre.

    Per chi normalmente prevede l’inizio del proprio fantacampionato a chiusura del mercato di agosto, nessun problema, la giornata non sarebbe stata a prescindere utile, fantacalcisticamente parlando.

    Per chi avesse previsto la 1a di Lega in coincidenza della 1a di Serie A basterà, dunque, recuperare quella giornata in corrispondenza del 21 dicembre. Qualora il calendario fosse stato modificato per essere slittato di una giornata, basterà impostare una giornata aggiuntiva tra la 15a e la 16 di Lega (il recupero sarà effettuato in corrispondenza della 16a di Lega, ovvero la 17a di Serie A).

    Chi glielo ha fatto fare a sti qua?

     

  • Tesser, Rigoni e la Partita Perfetta // Novara-Inter 3-1

    Non si può definire il protagonista di giornata, non fosse altro che tante altre sono le partite ancora da disputare per chiudere la 4a giornata di Serie A, certo è che quella di stasera del suo Novara contro la “sua” Inter si può definire come la partita perfetta.

    O quasi.

    Attilio Tesser, ex calciatore, attuale allenatore dei piemontesi neo-promossi nella massima serie, fa fatica ad ammetterlo, eppure la sua fede è interista.

    Giocando sulla parola tifoso e quello che dovrebbe essere il suo reale significato recondito, si propone come simpatizzante nerazzurro, niente di più.

    Ecco perché forse non è stata proprio perfetta la partita.

    Non grandioso lo stato di forma dei nerazzurri ultimamente ma battere la squadra che ha vinto di più in Italia nell’ultimo lustro, e che oramai non deve sbagliare nessuna partita, crea ancora scalpore.

    Ah, se lo crea.

    Non lo crea, forse, per i più attenti osservatori fantacalcistici, Marco Rigoni, scuola Juve, numero 10 della squadra di mister Tesser, autore di una doppietta nel 3 a 1 finale all’Inter (e non mi dire che hai puntato su Julio Cesar quest’anno).

    Non all’esordio in A ma abituato a calcare i terreni amici della serie cadetta, si è ambientato nuovamente tra le grandi in poco tempo, non c’è che dire.

    A trentun’anni d’età, non più un giovanotto, si è inventato goleador di turno sostituendosi ai più blasonati Sneijder e Forlan, usciti entrambi a partita in corso, Diego addirittura ha giocato solo un tempo.

    Sarà mica perché ieri notte si sono presi la libera uscita per godersi una serata al Tocqueville di Milano?

    Moratti, intanto, s’è irritato.

    E dopo la partita non penso gli sia passata.

    Dovrà farli pedinare in stile Vieri-Ronaldo o basterà silurare Gasp?

     

  • Ibra vara le “3 giornate di Milano”

    I 150 anni dell’unità d’Italia si festeggiano domani, qualche anno prima del 1861, esattamente nel 1848, più o meno nello stesso periodo (18-22 marzo) un’insurrezione popolare per liberarsi dal dominio austriaco entrò nella storia: le 5 giornate di Milano.
    A distanza di 161 anni, il dominio del Milan, viene messo a repentaglio per la squalifica di Ibrahimovic (3 giornate).
    Si è discusso molto di quella “manata” che è costata il rosso contro il Bari.
    Al di là del fatto che, a parere del sottoscritto, avendo rivisto più volte il video, prima di colpire Marco Rossi la mano di Ibra si chiude e trattasi quindidi pugno e non di manata, va da sé che così è stata però valutata dall’arbitro, che non ha esitato a segnalarla come condotta violenta anche s priva di conseguenze lesive (art. 19.4, lett. b CGS).

    Detta altrimenti, la condotta è violenta come il pugno rifilato da Chivu, ma costa il minimo previsto dal codice perché una cosa è mirare al volto, come fatto dall’interista, altra è mirare al costato.

    Detto questo, ho sentito tante “fregnacce” nei vari programmi che hanno cercato di spiegare il tema.
    Chi diceva che la sanzione minima era una giornata, chi si sforzava di abbozzare il massimo di tre.

    Faccio chiarezza: non è una prova tv. Tutto dipende dal referto del direttore di gara.
    Questo viene letto dal Giudice sportivo che applica queste possibili soluzioni:
    b) per tre giornate o a tempo determinato in caso di condotta violenta nei confronti di calciatori o altre persone presenti;
    c) per cinque giornate o a tempo determinato in caso di particolare gravità della condotta violenta.

    Quindi da 3 a 5 o più giornate. Dove sarebbe il minimo di una o due giornate?
    Preventivabile solo in caso di condotta antisportiva (1 giornata) o gravemente antisportiva (2 giornate).

    Per definizione esemplificativa:
    condotta antisportiva: Riguarda il cosiddetto fallo grossolano. Di solito porta all’ammonizione, sono rari i casi di rosso: Un difensore che para con le mani un gol fatto, giusto per fare un esempio.
    condotta gravemente antisportiva: E’ un atto inidoneo a evocare violenza, non destinato a causare danno grave all’avversario.
    condotta violenta: Un calciatore si rende colpevole di condotta violenta se, in mancanza di alcuna contesa per il pallone, usa vigoria sproporzionata o brutalità nei confronti un avversario. Falli, atti o gesti che arrechino o tendano ad arrecare un danno fisico a chicchessia.

    A voi le deduzioni. In attesa di Ros per la parte regolamentare, visto che su quella codicistica, a mio avviso, ci sono pochi dubbi.
    A me sembrerebbe poco edificante per lo “stile Milan”, un eventuale ricorso.
    La speranza è che segua gli esempi di Inter e Roma e non quello del Napoli, anche se nelle ultime ore si profila esattamente il contrario.

    Metro di giudizio identico anche per Radu (per avere, a giuoco fermo, colpito un calciatore avversario con una testata alla fronte, senza conseguenze lesive; infrazione rilevata da un Assistente) e Galloppa (per avere colpito volontariamente “a gamba tesa” il petto di un avversario).

    Ci sono delle variabili però. La segnalazione di Radu non è nella diretta percezione dell’arbitro, mentre nel caso di Galloppa quel “a gamba tesa” messo tra virgolette, evita problemi in caso di ricorso. Perché se fosse gamba tesa non ci sarebbe contatto, per definizione regolamentare, si è trattato invece di un “colpire un avversario”.
    Anche qui, però, chiedo il supporto di Ros, essendo questione regolamentare e non codicistica.

    Infine, tralasciando il ridicolo ricorso laziale per il laser negli occhi di Muslera, cercherò di spiegare  la mancata squalifica a Matuzalem.
    La prova tv c’è stata, giustamente, ma anche un vizio di comunicazione tra procura è ufficiali di gara.

    Si legge infatti: “L’Arbitro non adottava alcun provvedimento disciplinare, precisando al riguardo, con mail
    pervenuta alle ore 15,59 odierne su richiesta di questo Ufficio, “non avendo visto e rilevato nulla, chiedevo, via auricolare, al mio IV ufficiale di gara sig. Antonio Damato cosa fosse successo e lui mi riferiva che Matuzalem, involontariamente, prendeva sul viso Totti con un piede. Per queste motivazioni non sono stati presi provvedimenti disciplinari”
    .

    Se l’arbitro ha visto, la sanzione a seguito di prova tv non può essere applicata.
    Ma non è per questo che Matuzalem non è stato squalificato:
    Effettivamente – si legge – il gesto compiuto dal calciatore laziale, di accentuata potenzialità lesiva per l’energia impressa nell’appoggiare il piede al suolo, non consente di esprimere, nell’esclusione di ogni ragionevole dubbio, un giudizio certo circa l’intenzionalità lesiva, che connota la “condotta violenta”. La dinamica del movimento, nella concitazione dell’iniziale contrasto e del successivo
    “scavalcamento” del corpo al suolo per raggiungere il pallone, può suffragare in egual misura contrastanti valutazioni circa l’effettiva volontà di calpestare il volto dell’avversario
    “.

    In questi casi si dice: in dubio pro reo!

  • Milan Fuori dalla Champions ed Ennesima Delusione Ibra

    Anche quest’anno Ibrahimovic dovrà mattersi l’anima in pace.

    Ieri è andata in scena l’ultima difatta personale per lo svedese di Malmoe, che con una prestazione personale a dir poco insufficiente non aiuta i diavoli rossoneri a passare il turno di Champions League.

    Si ferma agli ottavi di finale quindi l’avventura del Milan e di Ibrahimovic, contro un Tottenham che sicuramente non ha demeritato ma che altrettanto sicuramente ha dimostrato di non essere la squadra più forte tra le due impiegato per l’ottavo di finale della competizione.

    Ma è la prestazione di Ibra la cosa che fa più discutere, micidiale in campionato, impalpabile in Champions.

    E non è la prima volta che accade. In tutte le squadre in cui ha militato, il suo apporto in Champions è stato pressoché nullo.

    Uscito due volte ai quarti di finale con la Juventus, due volte agli ottavi con l’Inter, in semifinale l’anno scorso con il Barcellona, e agli ottavi quest’anno con il Milan.
    E in tutti questi casi Ibra è stato criticato per le sue prestazioni.

    Com’è possibile che un giocatore come lui, un vero e proprio fenomeno, arrivi in Champions e si blocchi a tal punto da sembrare un giocatore incapace di giocare certe partite?

  • Alessia Lazzaretto dalla Serie D alla Moviola in TV in Un Anno

    Perché Proprio Alessia Lazzaretto alla Moviola?

    Ecco la domanda che più volte quest’anno si sono posti in molti, anche a leggere qua e là le varie discussioni sparse sui forum calcistici del web: perché c’è Alessia Lazzaretto a condurre la moviola e ad analizzare gli episodi di giornata su Mediaset Premium?

    Una domanda alla quale sembra non esserci risposta (convincente).

    Tanti dubbi spesso sono sorti sulla tanto adorata moviola condotta in Italia da vari ex arbitri come l’ex (addirittura) internazionale Cesari, o chessò Casarin, quest’anno Mediaset si è superata ingaggiando Paparesta per il programma della domenica sera Contro Campo.

    Come diavolo è possibile che ex-arbitri di una certa caratura riescano a confondere le idee piuttosto che chiarirle e far luce sulle direzioni arbitrali?

    Anche a questa domanda nessuna (convincente) risposta.

    La signora Lazzaretto, però, ha sollevato molti, moltissimi dubbi per gli accaniti fans di Premium Calcio (leggi come i tifosi che non hanno intenzione di strapagare Sky per vedere le partite e si accontentano di spendere meno, a costo di subire scarsa qualità per tutto l’anno).

    Da dove diavolo è spuntata fuori? Chi l’ha messa lì a commentare gli errori degli arbitri con scarsi risultati? E, soprattutto, perché?

    Bisognebbe chiedere a Sandro Piccinini o a qualcuno dei suoi fedeli perché quest’anno è proprio lui a capo della direzione editoriale della squadra giornalistica di Premium Calcio.

    I malpensanti del web hanno tolto fuori le solite cattive battute quasi ipotizzando un contratto stipulato grazie ad un “onesto” curriculum arricchito in stile bunga-bunga ma si tratta, evidentemente, di esagerata ironia; si sa, se c’è di mezzo il calcio le buone maniere e il rispetto per il gentil sesso lasciano a desiderare.

    Certo è che l’ex arbitro internazionale (ebbene sì, anche se a livello femminile) non ha tolto assolutamente i dubbi dando “risposte sul campo”, tutt’altro, ha troppo spesso peccato di presunzione, dimostrando scarsa predisposizione a commentare sul piccolo schermo.

    Bene o male, l’importante è che se ne parli

    Alessia Lazzaretto, a quanto pare, non è nuova ad aspre critiche e pesanti accuse e probabilmente anche per questo ha accettato l’incarico, forse con la sola referenza data dal ruolo di ex arbitro.

    Nel settembre del 2009 ha fatto parlare di sè arbitrando la gara Nuova Verolese – Albignasego valevole per la prima giornata di Campionato di Serie D.

    Ecco come ha commentato (a freddo) la sua direzione il dg dell’Arlbignasego Massimo Ceccato:

    «Spero che sia solamente incappata in una giornata negativa altrimenti se sono questi gli standard è meglio che la domenica si vada a fare una passeggiata sull’argine. Le mancavano completamente i concetti base del calcio, e atleticamente non c’era proprio. Era sempre in ritardo, distante 40 metri dall’azione di gioco, e ha preso diverse decisioni che a nostro parere, e non solo, sono sembrate del tutto sbagliate»

    Ovviamente avendo perso la squadra ospite le proteste non sono mancate a tutti i livelli; anche il presidente granata Antonio Barella si è soffermato sulla Lazzaretto attraverso il sito internet dalla società:

    «È un arbitraggio da zero, scandaloso con la S maiuscola. Probabilmente questo arbitro donna era abituato ai ritmi del calcio femminile, avendo diretto le donne. Ha stravolto il regolamento. Non ha dato un rigore segnalato dal guardalinee, e ha preso decisioni quanto meno discutibili. Prima di tutto non ha assegnato un rigore netto nei nostri confronti – prosegue Ceccato – e successivamente non si è accorta che un attaccante della Verolese ha rotto il naso al nostro centravanti Mazzeo che è perfino uscito in barella dal campo. Lei non ha ravvisato nessuna scorrettezza, e non ha espulso il giocatore bresciano, perché ovviamente era molto distante dall’azione. Posso capire tutto, ma noi ci siamo preparati a lungo per questa partita, e quindi lo stesso doveva fare la direttrice di gara. Mi è apparsa troppo in difficoltà, persino nel correre».

    Le critiche arbitrali sono state sempre feroci, soprattutto a certi livelli in categorie inferiori, in questo caso a tratti anche maschiliste. Vien da chiedersi, però e perciò, quali altre referenze ha avuto la veronese per passare per direttissima in tv, visto che Massimo Callegari non s’è preso la briga di presentarla ad inizio stagione.

    Il Curriculum di Alessia Lazzaretto

    La direttrice di gara scledense (sezione di Schio) è nata a Verona nel 1974.

    Avvocato di professione, ha iniziato ad arbitrare nel 1992 per entrare, dieci anni dopo, nella Can D, diventando in poco tempo anche arbitro internazionale.

    Premi

    • Stagione 2003/2004 – Premio “Le ali della vittoria” della Lega Nazionale Dilettanti come miglior arbitro donna
    • Stagione 2004/2005 – Premio Presidenza Aia come migliore arbitro donna

    Dalla Serie D ad “esperto” televisivo?

    Il passaggio improvviso dai campi di serie D al palcoscenico televisivo non può non lasciare perplessi e far sorgere ulteriori domande, se mai ce ne fosse stato il bisogno.

    Ecco il commento della stessa Alessia a questa notizia “shock”, ad un traguardo inaspettato:

    «Sono emozionata da morire. È un ruolo assolutamente nuovo, inedito per me. Non ho esperienze pregresse in questo preciso campo. Sarò l’ospite fissa e il mio compito sarà commentare gli episodi delle partite, regolamento alla mano. Si è trattato di una proposta inaspettata che ho deciso di cogliere, anche se non è stato affatto facile e mi è costato parecchio perché per accettare questa proposta ho dovuto rassegnare le dimissioni e accettare di non arbitrare più. Mi è pesato molto, è stata una scelta sofferta. Ho dovuto decidere assai in fretta perché, si sa, le proposte importanti richiedono decisioni rapide. L’ho vista come una sfida e ho deciso di affrontarla. Mi è parsa una ghiotta opportunità per arricchirmi, ho intravisto subito l’occasione di una crescita personale e l’occasione è stata propizia anche per lanciare un messaggio: nessuno deve lasciarsi scappare occasioni di crescita. Mai tirarsi indietro».

    A sentire le premesse, la partenza dell’ex arbitro era sembrata più umile di quelle che sono le sue reali prestazioni attuali:

    «L’ambiente, quello del pallone, rimane lo stesso. Personalmente spero cambi il tono, spero cioè che si proceda in modo costruttivo. Ho accettato perché mi sono ritrovata nell’obiettivo: facciamone uno strumento di crescita e non di distruzione – mi è stato detto. Mi auguro che la mia figura di donna possa in qualche modo stemperare i toni cui si è soliti assistere in certi programmi. Vediamo di fare critica costruttiva e non killeraggio. Ecco, spero di inaugurare una nuova era. Sarebbe ora che si procedesse in modo costruttivo».

    Da ex arbitro, inoltre, ad inizio anno si era prefissata l’obiettivo di difendere i direttori di gara; per questo è caduta più volte nel ridicolo, difendendo a spada tratta arbitri indifendibili:

    «Certamente farò in modo di onorare la causa, di dimostrare che siamo professionisti, che lavoriamo duramente, che diamo il massimo per un lavoro che è anche una passione. Non è vero che non sbagliamo mai, però niente facciamo in malafede. Può esserci solo la cattiva interpretazione».

    Beh, pare proprio di avere tutti gli elementi necessari per giudicare la scelta di Mediaset Premium.

    Di sicuro la Lazzaretto avrà avuto i contatti giusti per entrare nella squadra giornalistica della seconda “Pay-per-View calcistica italiana“, i dubbi sono sulla sua effettiva dote di analisi oggettiva e superpartes, senza difendere a priori la classe arbitrale, tantomeno appoggiando le decisioni a favore di una squadra piuttosto che un’altra.

    Che dici, gliela si può dare una seconda chance per l’anno prossimo?

  • Arriva Cosmi, Via Rossi… ma Delneri?

    Dopo la clamorosa sconfitta in casa contro l’Udinese per 7 a 0 Zamparini aveva affermato che c’era una probabilità dell’1% che Delio Rossi rimanesse alla guida dei rosanero o una roba del genere.

    Bene: Zamparini non ha sorpreso nessuno, quindi, esonerando il romagnolo e concedendo una nuova opportunità – si spera non breve – a Serse Cosmi che, dai panni di commentatore (non con buoni risultati), ritorna a vestire la tenuta di allenatore, cappellino incluso, a partire da domenica sera prossima.

    Il suo esordio con il Palermo non sarà dei più semplici data la difficile trasferta dell’Olimpico contro la Lazio, fresca reduce della sconfitta esterna di Cagliari che probabilmente ancora brucia.

    I biancocelesti faranno di tutto per tenere lontano proprio l’arrembante Udinese di Guidolinfantasmagorica vendetta la sua contro Zamparini – a solo un punto di distacco, vogliosa di un posto Champions League che saprebbe di seconda volta storica nella massima competizione europea.

    A guardare la classifica, fin qui, nulla di strano se non fosse per un piccolo particolare che fa sorgere spontaneamente una domanda: se la Juventus è a 41 punti (appena un solo punto sopra il Palermo e già questo di per se sa di strano) e l’allenatore del Palermo è stato esonerato (e voglio pensare non sia stato solo per una plateale sconfitta), Delneri cosa diavolo ci fa ancora sulla panchina bianconera?

    Certo queste cose non sono mai connesse alla matematica però fanno riflettere non poco, anche perché il futuro di Delneri nella Torino bianconera sembra essere sempre più in bilico, probabilmente si è arrivati al capolinea.

    La prova di sabato sera fugherà ogni dubbio? Se è andato via Rossi, Delneri sarebbe già dovuto essere a spasso da un bel po’?

    In questi casi, come al solito, non sarà facile per una dirigenza ammettere le colpe che si meritano.

  • Alta definizione per lo sputo di Lavezzi: in HD è tutto più chiaro

     

     

    Ezequiel Lavezzi è stato squalificato giustamente? Il Napoli ha fatto bene a fare ricorso e a protestare o se lo poteva risparmiare? Contro Campo ha voluto fare chiarezza sull’accaduto specificando che le immagini erano provenienti da SKY (tutto vero) ma è stato d’aiuto?

    Queste sono le domande che ci siamo posti tutti in ordine sparso perché, si sa, l’onda del sospetto in Italia non vuole dare tregua, il mare “azzurro” della polemica non sembra poter trovare alcuna calma.

    Mediaset ha dato addirittura l’impressione di voler chiarire che non si è trattata di una mossa appoggiata in qualche modo dal potere milanista per privare il Napoli del pocho contro i rossoneri lunedì sera, quasi come se l’ordine di puntualizzare fosse arrivato dall’alto. Ce n’era realmente bisogno? E soprattutto non è a conoscenza che esistono le stesse immagini ma in qualità migliore per poter “vederci più chiaro”?

    Che poi si poteva risparmiare l’ennesima magra figura grazie all’attenta (?) analisi di Paparesta e del resto del palco, o no!? Il gran parterre sul palcoscenico della quarte rete nazionale si è espresso come per scagionare Lavezzi o quantomeno ha dibattuto sull’ingiusta squalifica data al jolly partenopeo per mancanza di certezze.

    Ma come? E i video e tutto il resto? Allora come funziona sta benedetta prova tv?

    Promettendo di ritornare presto sull’argomento per fare un po’ di chiarezza sul suo funzionamento, vediamo di togliere definitivamente ogni dubbio sulla squalifica di Lavezzi e di spiegare, magari anche all’avvocato del Pocho, perché avrebbero fatto meglio a scusarsi per il gesto indecoroso e niente più.

    A quanto pare il giudice sportivo, normalmente, visiona le immagini (i video, i replay per intenderci) per analizzare gli episodi da “prova tv” avvenuti sul campo in formato standard.

    I video in questione sono visualizzati tramite un qualsiasi supporto utile per riprodurre video in standard definition (con molta probabilità attraverso il diffuso supporto DVD) che, sempre normalmente, sono sufficienti a definire quanto deve essere definito.

    Nel caso Lavezzi, invece, seppur le immagini analizzate fossero sempre quelle mandate in onda da tutti i broadcaster nazionali, s’è fatta necessaria la visione nel loro formato nativo in alta definizione, il tanto quanto diffuso HD.

    In tal caso il giudice sportivo avrà avuto necessità di un decoder HD Sky (con le immagini registrate nel suo hard-disk) o comunque di un supporto differente dal DVD, ad esempio il Blue-Ray, per vedere chiaramente lo sputo dell’argentino (la foto sopra è ovviamente un fotomontaggio assolutamente non in HD) e squalificarlo, giustamente, come avevamo scritto qualche tempo fa riguardo al ricorso per Lavezzi.

    Ecco spiegato anche il perché delle ulteriori sequenze fornite: il giudice stesso ha parlato di “medesime immagini, più nitide e naturalmente ingrandite in relazione allo schermo normalmente utilizzato“.

    Praticamente la cosa è stata più difficile del solito, non è stato facile a detta dei più reperire le immagini in HD e riprodurle, tanto più che qualcuno ha dovuto spiegare al giudice che c’era questa possibilità.

    Ti chiedi chi è stato?

    Allora sei già pronto per i nuovi dubbi…

  • La Tentata Pulizia Del Calcio Italiano

    Forse non è mai iniziata, abbiamo parlato del nulla in 4 anni di “calciopoli” e il calcio italiano continua a funzionare allo stesso identico modo.

    Questa è l’immagine nitida e perfettamente messa a fuoco che risalta ancora una volta agli occhi di uno sportivo che vuole godersi il campionato di calcio più discusso del mondo, una volta forse anche il più bello.

    Ancora oggi, dopo il macello che c’è stato e i discorsi tutt’ora in gioco, nonostante sia passato tutto questo tempo, si percepisce chiaramente come la propensione a “concedere” di più alle grandi e più forti squadre del campionato non sia assolutamente cambiata. Si è spostata forse in maniera incisiva – Milano è oramai la capitale indiscussa del calcio italiano, per evidenti motivi – probabilmente senza che i più, media in primis, si chiedessero (o facessero chiedere come è stato in passato) se in tal modo fila tutto liscio o c’è ancora qualcosa che non va. O non c’è mai stata.

    Ancora oggi, piuttosto che parlare di questo o quel fenomeno che ha fatto un gol da cineteca, commentare dettagliatamente questo o quel modulo di gioco, questa o quella tattica, questa o quella disposizione in campo, esprimere consensi o disapprovazioni nei confronti del calcio giocato insomma, si punta l’attenzione sulla famosissima e immortale moviola italiana, sugli episodi pro e/o contro questa o quella squadra, si stracommentano e stracriticano episodi segnalati da procuratori federali, provvedimenti del giudice sportivo, prove tv, squalifiche fuori dal campo, direzioni sempre più disastrose della classe arbitrale.

    Ancora oggi, “bando alle ciance”, si parla di favoritismi, sudditanza psicologica, potere delle grandi e, ultima delle ultime, involontaria par-condicio.

    Probabilmente annebbiato da una visione d’insieme un po’ sgualcita – in bianco e nero per dirla tutta – mi chiedo, mi domando, ma il pandemonio calcistico del secolo è servito a nulla? Lo sport del calcio italiano più pulito è cambiato veramente? In meglio, in peggio, per nulla? Nessuno ha da riflettere?