Non si può definire il protagonista di giornata, non fosse altro che tante altre sono le partite ancora da disputare per chiudere la 4a giornata di Serie A, certo è che quella di stasera del suo Novara contro la “sua” Inter si può definire come la partita perfetta.
O quasi.
Attilio Tesser, ex calciatore, attuale allenatore dei piemontesi neo-promossi nella massima serie, fa fatica ad ammetterlo, eppure la sua fede è interista.
Giocando sulla parola tifoso e quello che dovrebbe essere il suo reale significato recondito, si propone come simpatizzante nerazzurro, niente di più.
Ecco perché forse non è stata proprio perfetta la partita.
Non grandioso lo stato di forma dei nerazzurri ultimamente ma battere la squadra che ha vinto di più in Italia nell’ultimo lustro, e che oramai non deve sbagliare nessuna partita, crea ancora scalpore.
Ah, se lo crea.
Non lo crea, forse, per i più attenti osservatori fantacalcistici, Marco Rigoni, scuola Juve, numero 10 della squadra di mister Tesser, autore di una doppietta nel 3 a 1 finale all’Inter (e non mi dire che hai puntato su Julio Cesar quest’anno).
Non all’esordio in A ma abituato a calcare i terreni amici della serie cadetta, si è ambientato nuovamente tra le grandi in poco tempo, non c’è che dire.
A trentun’anni d’età, non più un giovanotto, si è inventato goleador di turno sostituendosi ai più blasonati Sneijder e Forlan, usciti entrambi a partita in corso, Diego addirittura ha giocato solo un tempo.
Sarà mica perché ieri notte si sono presi la libera uscita per godersi una serata al Tocqueville di Milano?
Moratti, intanto, s’è irritato.
E dopo la partita non penso gli sia passata.
Dovrà farli pedinare in stile Vieri-Ronaldo o basterà silurare Gasp?
Lascia un commento