Perché Proprio Alessia Lazzaretto alla Moviola?
Ecco la domanda che più volte quest’anno si sono posti in molti, anche a leggere qua e là le varie discussioni sparse sui forum calcistici del web: perché c’è Alessia Lazzaretto a condurre la moviola e ad analizzare gli episodi di giornata su Mediaset Premium?
Una domanda alla quale sembra non esserci risposta (convincente).
Tanti dubbi spesso sono sorti sulla tanto adorata moviola condotta in Italia da vari ex arbitri come l’ex (addirittura) internazionale Cesari, o chessò Casarin, quest’anno Mediaset si è superata ingaggiando Paparesta per il programma della domenica sera Contro Campo.
Come diavolo è possibile che ex-arbitri di una certa caratura riescano a confondere le idee piuttosto che chiarirle e far luce sulle direzioni arbitrali?
Anche a questa domanda nessuna (convincente) risposta.
La signora Lazzaretto, però, ha sollevato molti, moltissimi dubbi per gli accaniti fans di Premium Calcio (leggi come i tifosi che non hanno intenzione di strapagare Sky per vedere le partite e si accontentano di spendere meno, a costo di subire scarsa qualità per tutto l’anno).
Da dove diavolo è spuntata fuori? Chi l’ha messa lì a commentare gli errori degli arbitri con scarsi risultati? E, soprattutto, perché?
Bisognebbe chiedere a Sandro Piccinini o a qualcuno dei suoi fedeli perché quest’anno è proprio lui a capo della direzione editoriale della squadra giornalistica di Premium Calcio.
I malpensanti del web hanno tolto fuori le solite cattive battute quasi ipotizzando un contratto stipulato grazie ad un “onesto” curriculum arricchito in stile bunga-bunga ma si tratta, evidentemente, di esagerata ironia; si sa, se c’è di mezzo il calcio le buone maniere e il rispetto per il gentil sesso lasciano a desiderare.
Certo è che l’ex arbitro internazionale (ebbene sì, anche se a livello femminile) non ha tolto assolutamente i dubbi dando “risposte sul campo”, tutt’altro, ha troppo spesso peccato di presunzione, dimostrando scarsa predisposizione a commentare sul piccolo schermo.
Bene o male, l’importante è che se ne parli
Alessia Lazzaretto, a quanto pare, non è nuova ad aspre critiche e pesanti accuse e probabilmente anche per questo ha accettato l’incarico, forse con la sola referenza data dal ruolo di ex arbitro.
Nel settembre del 2009 ha fatto parlare di sè arbitrando la gara Nuova Verolese – Albignasego valevole per la prima giornata di Campionato di Serie D.
Ecco come ha commentato (a freddo) la sua direzione il dg dell’Arlbignasego Massimo Ceccato:
«Spero che sia solamente incappata in una giornata negativa altrimenti se sono questi gli standard è meglio che la domenica si vada a fare una passeggiata sull’argine. Le mancavano completamente i concetti base del calcio, e atleticamente non c’era proprio. Era sempre in ritardo, distante 40 metri dall’azione di gioco, e ha preso diverse decisioni che a nostro parere, e non solo, sono sembrate del tutto sbagliate»
Ovviamente avendo perso la squadra ospite le proteste non sono mancate a tutti i livelli; anche il presidente granata Antonio Barella si è soffermato sulla Lazzaretto attraverso il sito internet dalla società:
«È un arbitraggio da zero, scandaloso con la S maiuscola. Probabilmente questo arbitro donna era abituato ai ritmi del calcio femminile, avendo diretto le donne. Ha stravolto il regolamento. Non ha dato un rigore segnalato dal guardalinee, e ha preso decisioni quanto meno discutibili. Prima di tutto non ha assegnato un rigore netto nei nostri confronti – prosegue Ceccato – e successivamente non si è accorta che un attaccante della Verolese ha rotto il naso al nostro centravanti Mazzeo che è perfino uscito in barella dal campo. Lei non ha ravvisato nessuna scorrettezza, e non ha espulso il giocatore bresciano, perché ovviamente era molto distante dall’azione. Posso capire tutto, ma noi ci siamo preparati a lungo per questa partita, e quindi lo stesso doveva fare la direttrice di gara. Mi è apparsa troppo in difficoltà, persino nel correre».
Le critiche arbitrali sono state sempre feroci, soprattutto a certi livelli in categorie inferiori, in questo caso a tratti anche maschiliste. Vien da chiedersi, però e perciò, quali altre referenze ha avuto la veronese per passare per direttissima in tv, visto che Massimo Callegari non s’è preso la briga di presentarla ad inizio stagione.
Il Curriculum di Alessia Lazzaretto
La direttrice di gara scledense (sezione di Schio) è nata a Verona nel 1974.
Avvocato di professione, ha iniziato ad arbitrare nel 1992 per entrare, dieci anni dopo, nella Can D, diventando in poco tempo anche arbitro internazionale.
Premi
- Stagione 2003/2004 – Premio “Le ali della vittoria” della Lega Nazionale Dilettanti come miglior arbitro donna
- Stagione 2004/2005 – Premio Presidenza Aia come migliore arbitro donna
Dalla Serie D ad “esperto” televisivo?
Il passaggio improvviso dai campi di serie D al palcoscenico televisivo non può non lasciare perplessi e far sorgere ulteriori domande, se mai ce ne fosse stato il bisogno.
Ecco il commento della stessa Alessia a questa notizia “shock”, ad un traguardo inaspettato:
«Sono emozionata da morire. È un ruolo assolutamente nuovo, inedito per me. Non ho esperienze pregresse in questo preciso campo. Sarò l’ospite fissa e il mio compito sarà commentare gli episodi delle partite, regolamento alla mano. Si è trattato di una proposta inaspettata che ho deciso di cogliere, anche se non è stato affatto facile e mi è costato parecchio perché per accettare questa proposta ho dovuto rassegnare le dimissioni e accettare di non arbitrare più. Mi è pesato molto, è stata una scelta sofferta. Ho dovuto decidere assai in fretta perché, si sa, le proposte importanti richiedono decisioni rapide. L’ho vista come una sfida e ho deciso di affrontarla. Mi è parsa una ghiotta opportunità per arricchirmi, ho intravisto subito l’occasione di una crescita personale e l’occasione è stata propizia anche per lanciare un messaggio: nessuno deve lasciarsi scappare occasioni di crescita. Mai tirarsi indietro».
A sentire le premesse, la partenza dell’ex arbitro era sembrata più umile di quelle che sono le sue reali prestazioni attuali:
«L’ambiente, quello del pallone, rimane lo stesso. Personalmente spero cambi il tono, spero cioè che si proceda in modo costruttivo. Ho accettato perché mi sono ritrovata nell’obiettivo: facciamone uno strumento di crescita e non di distruzione – mi è stato detto. Mi auguro che la mia figura di donna possa in qualche modo stemperare i toni cui si è soliti assistere in certi programmi. Vediamo di fare critica costruttiva e non killeraggio. Ecco, spero di inaugurare una nuova era. Sarebbe ora che si procedesse in modo costruttivo».
Da ex arbitro, inoltre, ad inizio anno si era prefissata l’obiettivo di difendere i direttori di gara; per questo è caduta più volte nel ridicolo, difendendo a spada tratta arbitri indifendibili:
«Certamente farò in modo di onorare la causa, di dimostrare che siamo professionisti, che lavoriamo duramente, che diamo il massimo per un lavoro che è anche una passione. Non è vero che non sbagliamo mai, però niente facciamo in malafede. Può esserci solo la cattiva interpretazione».
Beh, pare proprio di avere tutti gli elementi necessari per giudicare la scelta di Mediaset Premium.
Di sicuro la Lazzaretto avrà avuto i contatti giusti per entrare nella squadra giornalistica della seconda “Pay-per-View calcistica italiana“, i dubbi sono sulla sua effettiva dote di analisi oggettiva e superpartes, senza difendere a priori la classe arbitrale, tantomeno appoggiando le decisioni a favore di una squadra piuttosto che un’altra.
Che dici, gliela si può dare una seconda chance per l’anno prossimo?
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