Ritorna la mia personale rubrica, “Il regolamento siamo NOIF”. Vi era mancata? Spero di sì, anche perché la sana polemica non può mancare, altrimenti non è calcio.
Burdisso, su Conti la condotta non era violenta
No, non state leggendo un’eresia, essendo questa riportata dal referto arbitrale. Se avete visto quel fallo rimarrete a bocca aperta nel leggere le decisioni del Giudice Sportivo Tosel: “per avere, al 21° del primo tempo, commesso un grave fallo di giuoco con conseguenze lesive per il calciatore avversario“.
Non sono stati ravvisati gli estremi della “condotta violenta” e, quindi, non sono state applicate le sanzioni previste dall’art. 19, comma 4, lettere b) o c) del Codice di Giustizia Sportiva, che prevedono, quale pena minima, la squalifica rispettivamente per 3 o 5 giornate. Per la cronaca, in questo modo, il calciatore Nicolas Burdisso parteciperà all’incontro Roma-Inter valido per la 5° giornata del Campionato di Serie A.
Quale la differenza?
La condotta violenta (o particolarmente violenta) deve essere punita con tre o cinque giornate di squalifica (art. 19, comma 4, lettere b e c). “Un calciatore si rende colpevole di condotta violenta se, in mancanza di alcuna contesa per il pallone, usa vigoria sproporzionata o brutalità nei confronti un avversario“.
Il fallo (o il grave fallo) di gioco, invece, con conseguente espulsione, comporta una (o due, con l’aggravante) giornate di stop. “Il grave fallo di gioco (può avvenire soltanto con il pallone in gioco): si ha quando un calciatore fa uso di forza eccessiva nei confronti di un avversario, cercando di giocare il pallone e compiendo un intervento di fronte, di lato o di dietro, con una o entrambe le gambe, mettendo in pericolo l’integrità fisica dell’avversario“.
Nel contesto, Burdisso cercava di evitare un gol, non certamente di spezzare una gamba all’avversario. La decisione appare corretta.
La giornata delle polemiche via comunicato
Giornata di polemiche e comunicati. La Fiorentina si lamenta con gli arbitri e chiede maggiore protezione, l’Inter (non apertamente) fa capire di essere stizzita per la “grazia” a Burdisso. Ma chi va oltre è il Milan che, dopo la discussione Galliani – Braschi sulle tribune di Cesena, fornisce delle vere e proprie lezioni sull’interpretazione del fuorigioco.
Si legge testualmente “Senza ulteriori commenti”: “Sul Sito ufficiale della Fifa, fifa.com, è pubblicato il documento Refereeing Teaching Material (Materiale didattico per l’arbitraggio). Alla Law 6 (Regola 6), capitolo The Assistant Referee (l’Assistente Arbitrale), è scritta con chiarezza la seguente frase: If an assistant referee is not totally sure about an offside offence, the flag should not be raised. Ovvero: se un assistente arbitrale non è totalmente sicuro circa una situazione offensiva di fuorigioco, la bandierina non dovrebbe essere alzata”.
E’ una mia “vecchia” battaglia, concordo con il Milan.
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