Categoria: Editoriali

  • Il martire Krasic e la simulazione “interpretata”

    Ricordate le 2 giornate di squalifica inflitte a Krasic, nella scorsa stagione, per la simulazione di un fallo in area che portò alla concessione di un calcio di rigore?
    Bene, lasciatelo nei vostri ricordi come un caso unico, di quelli che fanno effetto sui giornali e non trovano appigli interpretativi: giusto o sbagliato?

    Il problema me lo sono posto in questi giorni dopo aver visto la mancata squalifica di Ibrahimovic (Milan) nella gara di Bologna e quella di ieri di Boateng (sempre Milan) nella gara con il Siena.
    Due episodi di simulazione, due rigori concessi, due partite sostanzialmente falsate.

    Ma cosa dice il regolamento?
    Dovremmo partire dall’art. 35 del Codice di Giustizia Sportiva (CGS), più precisamente dal comma 1.3, dove viene spiegato a chi spetta l’input da fornire al Giudice sportivo Tosel per pervenire ad una squalifica:
    “il Procuratore federale fa pervenire al Giudice sportivo nazionale riservata segnalazione entro le ore
    16.00 del giorno feriale successivo a quello della gara. Entro lo stesso termine la società che ha preso parte alla gara e/o il suo tesserato direttamente interessato dai fatti sopra indicati hanno facoltà di depositare presso l’ufficio del Giudice sportivo nazionale una richiesta per l’esame di filmati di documentata provenienza, che devono essere allegati alla richiesta stessa. La richiesta è gravata da una tassa di € 100,00. L’inosservanza del termine o di una delle modalità prescritte determina l’inammissibilità della segnalazione e/o della richiesta. Con le stesse modalità e termini la società e/o il tesserato possono richiedere al Giudice sportivo nazionale l’esame di filmati da loro depositati, al fine di dimostrare che il tesserato medesimo non ha in alcun modo commesso il fatto di condotta gravemente antisportiva”.

    Chiariamo che la simulazione è condotta gravemente antisportiva solo se ha come conseguenza l’espulsione dell’avversario: “Costituiscono condotte gravemente antisportive ai fini della presente disposizione: 1) la evidente simulazione da cui scaturisce l’assegnazione del calcio di rigore a favore della squadra del
    calciatore che ha simulato”.

    Il Giudice, in questi casi, può pervenire all’adozione, a soli fini disciplinari nei confronti dei tesserati, di provvedimenti sanzionatori avvalendosi di immagini che offrano piena garanzia tecnica e documentale.

    Perché Boateng e Ibrahimovic non sono stati squalificati?
    Ragioniamo su cosa si intenda per simulazione, intesa come l’atto del giocatore di far credere all’arbitro di aver subito un fallo.
    Non tutte le simulazioni rientrano nella condotta gravemente antisportiva, ma solo quelle che hanno prodotto determinate conseguenze tecniche e disciplinari, tra le quali la concessione di un calcio di rigore.
    Tuttavia, tale simulazione deve essere caratterizzata dall’evidenza.
    Si veda l’art. 19, comma quarto, lettera a) del CGS: “Ai calciatori responsabili è inflitta, salva l’applicazione di circostanze attenuanti o aggravanti, come sanzione minima la squalifica per due giornate in caso di condotta gravemente antisportiva”.
    Circostanze che qui non residuano, pertanto minimo 2 giornate di squalifica.

    Ma da scontarsi quando?
    Le giornate di squalifica devono essere scontate nelle gare ufficiali, in cui è impegnato il club di tesseramento del giocatore,  immediatamente successive alla pubblicazione del provvedimento.

    Assolto Ibrahimovic per colpevole inerzia di chi avrebbe dovuto segnalare, rimango in attesa di verificare cosa succederà a Boateng.

  • Ibra vara le “3 giornate di Milano”

    I 150 anni dell’unità d’Italia si festeggiano domani, qualche anno prima del 1861, esattamente nel 1848, più o meno nello stesso periodo (18-22 marzo) un’insurrezione popolare per liberarsi dal dominio austriaco entrò nella storia: le 5 giornate di Milano.
    A distanza di 161 anni, il dominio del Milan, viene messo a repentaglio per la squalifica di Ibrahimovic (3 giornate).
    Si è discusso molto di quella “manata” che è costata il rosso contro il Bari.
    Al di là del fatto che, a parere del sottoscritto, avendo rivisto più volte il video, prima di colpire Marco Rossi la mano di Ibra si chiude e trattasi quindidi pugno e non di manata, va da sé che così è stata però valutata dall’arbitro, che non ha esitato a segnalarla come condotta violenta anche s priva di conseguenze lesive (art. 19.4, lett. b CGS).

    Detta altrimenti, la condotta è violenta come il pugno rifilato da Chivu, ma costa il minimo previsto dal codice perché una cosa è mirare al volto, come fatto dall’interista, altra è mirare al costato.

    Detto questo, ho sentito tante “fregnacce” nei vari programmi che hanno cercato di spiegare il tema.
    Chi diceva che la sanzione minima era una giornata, chi si sforzava di abbozzare il massimo di tre.

    Faccio chiarezza: non è una prova tv. Tutto dipende dal referto del direttore di gara.
    Questo viene letto dal Giudice sportivo che applica queste possibili soluzioni:
    b) per tre giornate o a tempo determinato in caso di condotta violenta nei confronti di calciatori o altre persone presenti;
    c) per cinque giornate o a tempo determinato in caso di particolare gravità della condotta violenta.

    Quindi da 3 a 5 o più giornate. Dove sarebbe il minimo di una o due giornate?
    Preventivabile solo in caso di condotta antisportiva (1 giornata) o gravemente antisportiva (2 giornate).

    Per definizione esemplificativa:
    condotta antisportiva: Riguarda il cosiddetto fallo grossolano. Di solito porta all’ammonizione, sono rari i casi di rosso: Un difensore che para con le mani un gol fatto, giusto per fare un esempio.
    condotta gravemente antisportiva: E’ un atto inidoneo a evocare violenza, non destinato a causare danno grave all’avversario.
    condotta violenta: Un calciatore si rende colpevole di condotta violenta se, in mancanza di alcuna contesa per il pallone, usa vigoria sproporzionata o brutalità nei confronti un avversario. Falli, atti o gesti che arrechino o tendano ad arrecare un danno fisico a chicchessia.

    A voi le deduzioni. In attesa di Ros per la parte regolamentare, visto che su quella codicistica, a mio avviso, ci sono pochi dubbi.
    A me sembrerebbe poco edificante per lo “stile Milan”, un eventuale ricorso.
    La speranza è che segua gli esempi di Inter e Roma e non quello del Napoli, anche se nelle ultime ore si profila esattamente il contrario.

    Metro di giudizio identico anche per Radu (per avere, a giuoco fermo, colpito un calciatore avversario con una testata alla fronte, senza conseguenze lesive; infrazione rilevata da un Assistente) e Galloppa (per avere colpito volontariamente “a gamba tesa” il petto di un avversario).

    Ci sono delle variabili però. La segnalazione di Radu non è nella diretta percezione dell’arbitro, mentre nel caso di Galloppa quel “a gamba tesa” messo tra virgolette, evita problemi in caso di ricorso. Perché se fosse gamba tesa non ci sarebbe contatto, per definizione regolamentare, si è trattato invece di un “colpire un avversario”.
    Anche qui, però, chiedo il supporto di Ros, essendo questione regolamentare e non codicistica.

    Infine, tralasciando il ridicolo ricorso laziale per il laser negli occhi di Muslera, cercherò di spiegare  la mancata squalifica a Matuzalem.
    La prova tv c’è stata, giustamente, ma anche un vizio di comunicazione tra procura è ufficiali di gara.

    Si legge infatti: “L’Arbitro non adottava alcun provvedimento disciplinare, precisando al riguardo, con mail
    pervenuta alle ore 15,59 odierne su richiesta di questo Ufficio, “non avendo visto e rilevato nulla, chiedevo, via auricolare, al mio IV ufficiale di gara sig. Antonio Damato cosa fosse successo e lui mi riferiva che Matuzalem, involontariamente, prendeva sul viso Totti con un piede. Per queste motivazioni non sono stati presi provvedimenti disciplinari”
    .

    Se l’arbitro ha visto, la sanzione a seguito di prova tv non può essere applicata.
    Ma non è per questo che Matuzalem non è stato squalificato:
    Effettivamente – si legge – il gesto compiuto dal calciatore laziale, di accentuata potenzialità lesiva per l’energia impressa nell’appoggiare il piede al suolo, non consente di esprimere, nell’esclusione di ogni ragionevole dubbio, un giudizio certo circa l’intenzionalità lesiva, che connota la “condotta violenta”. La dinamica del movimento, nella concitazione dell’iniziale contrasto e del successivo
    “scavalcamento” del corpo al suolo per raggiungere il pallone, può suffragare in egual misura contrastanti valutazioni circa l’effettiva volontà di calpestare il volto dell’avversario
    “.

    In questi casi si dice: in dubio pro reo!

  • Moggi, arriva la preclusione?

    L’assemblea per la riforma dello Statuto è stata convocata per il prossimo lunedì 20 giugno, ma la norma, annunciata nel precedente Consiglio, per regolamentare i procedimenti di preclusione, non definiti con il codice di giustizia sportiva vigente fino al 30 giugno 2007 e che riguarda circa 40 tesserati, è stata finalmente approvata.

    Ma come, la sanzione dei cinque anni non c’era già stata?
    Sì e da allora Moggi non ha più rivestito cariche societarie, ma questo provvedimento riguardava la radiazione, una delle possibili sanzioni a carico dei tesserati, altra cosa è invece valutare se quei fatti sono talmente gravi da comportare oggi la preclusione.
    Il Procuratore Federale Palazzi cioè, è lui l’unico a poterla attivare, dovrà chiedere un giudizio di merito agli organi di giustizia, che saranno predisposti in tre gradi: Commissione Disciplinare, Corte di Giustizia, che valuteranno circa la sanzione accessoria, poi l’Alta Corte di Giustizia presso il Coni per vizi procedimentali.

    Cerco di spiegare in modo semplice cosa significhi tutto ciò.
    La normativa approvata per regolamentare la richiesta di preclusione (radiazione a vita) nei confronti di circa 40 tesserati (tra cui Giraudo, Mazzini e Moggi) serviva per garantire il diritto al contraddittorio (altrimenti sarebbe stata applicata senza possibilità per loro di difendersi).
    I cinque anni di condanna per i procedimenti di Calciopoli sono un fatto storico, ma nessun organo di giustizia ha fino ad oggi mai valutato se si è trattato di episodi talmente gravi da meritare la radiazione a vita.

    Decisiva, al riguardo, sarà l’interpretazione dell’art. 19 del CGS, che alla lettera h) prevede quella che tecnicamente si chiama inibizione temporanea a svolgere ogni attività in seno alla FIGC, con eventuale richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA, a ricoprire cariche federali e a rappresentare le società nell’ambito federale, indipendentemente dall’eventuale rapporto di lavoro.

    Il successivo comma 2 precisa come comporti, in ogni caso, il divieto di rappresentare la Società di appartenenza in attività rilevanti per l’ordinamento sportivo nazionale e internazionale, il divieto di partecipare a qualsiasi attività di organi federali, il divieto di accesso agli spogliatoi e ai locali annessi, in occasione di manifestazioni o gare calcistiche, anche amichevoli, nell’ambito della FIGC, con eventuale richiesta di estensione in ambito UEFA E FIFA ed il divieto a partecipare a riunioni con tesserati FIGC o con agenti di calciatori in possesso di licenza FIFA.

    La sanzione prevista non può superare la durata di cinque anni, anche se gli Organi della giustizia sportiva, che applichino la predetta sanzione nel massimo edittale e valutino l’infrazione commessa di particolare gravità, possono disporre altresì la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC.

    La difesa produrrà delle memorie, che terranno conto anche degli sviluppi del processo penale di Napoli.
    Anche se la base di partenza è una condanna passata in giudicato in sede sportiva ed una condanna di primo grado in sede penale.

    Nella stessa riunione di ieri della FIGC, giusto per dovere di cronaca, è stato anche illustrato l’andamento dei lavori della Commissione per la Riforma dei campionati; modificate alcune norme del Regolamento Agenti dei calciatori; aperto il dibattito in vista della definizione delle norme sulle Licenze nazionali, ripescaggi compresi, per la prossima stagione sportiva.
    Inoltre, il “quadro clinico” di molte società professionistiche, così come prospettato dalla Co.Vi.Soc., è apparso devastante.

    Ci attende un’estate caldissima.

  • L’italian bastard style: dal ricorso per Lavezzi al finto moralismo su Ringhio!

    Per fare notizia si fa di tutto, si omette persino una parte della realtà.
    Non faccio neanch’io del falso moralismo, è pratica comune per attirare lettori trattare solo una parte della notizia, quella che rende più interessante il dibattito.

    Succede però, lo apprendo da alcune testate e non solo da quelle faziose, che omettere la parte più importante della notizia rischia di creare disinformazione e questo non mi piace.

    Andiamo in ordine cronologico.
    “Ringhio” Gattuso. Perde la testa in una gara fondamentale di Champions League. Lo fa in modo plateale, con una condotta che non si addice ad un capitano e, soprattutto, lo fa con un comportamento anti-sportivo macchiato da un gesto non bello, come una mezza testata!

    Apriti cielo! Aggressione, vergogna di una Nazione, squalifica a vita e pena di morte.
    Ma l’aggressione dov’è? E infatti la Uefa corre ai ripari e subito spiega trattarsi di comportamento anti-sportivo.
    E nuovo finimondo: sanzione troppo lieve
    Ma la sanzione qual’è?
    Il bello è che ancora non c’è stata e che, tra l’altro, potrebbe essere molto più pesante.
    La sanzione dipenderà dallla gravità dell’infrazione e non dal capo di accusa, un comportamento altamente antisportivo può essere sanzionato più duramente di una lieve aggressione.
    Non si sottolinea il ravvedimento di Gattuso, che ha anche chiesto scusa e di questo si dovrà tenere conto.

    Non si può tenere conto della provocazione. Si dice che Jordan gli abbia detto: “Italian Bastard”, ma questo a mio avviso non giustifica la reazione.

    Cosa rischia?
    La squalifica, che sarà irrogata lunedì, può essere di una partita o per un periodo determinato (due mesi?), molto dipenderà dal referto arbitrale.

    Agli sfantacommentatori il compito di scatenarsi sulla questione morale, sulla condotta di Ringhio e sulla pena più giusta da applicare.

    Aggiungo, una tirata d’orecchie al Napoli sul ricorso presentato per la squalifica di Lavezzi.
    Definirlo vergogno direi che è poco, il ricorso si basa sulla mancata chiarezza della immagini.

  • Rosi-Lavezzi, la gara di sputi vale 3 giornate

    Nella speranza che questa volta la mia personalissima rubrica, fatta di opinioni personali e non di dogmi, non scateni una nuova rivalsa di qualche tifoso provinciale ferito nell’orgoglio, che non mi tocchi rivedere l’intervista del dopo gara di Lavezzi e Rosi, visto che neanche il mostro di Firenze ha mai ammesso di essere colpevole e avvertendo che per pubblicare due righe e un link basta un commento in fondo all’articolo, mi appresto a visionare la squalifica di tre giornate comminata a Lavezzi (Napoli) e quella di quattro giornate riservata a Rosi (Roma), dopo “l’amichevole” scambio di sputi.

    A differenza di quanto successo con Aquilani, il Procuratore federale ha tempestivamente segnalato l’accaduto (a mezzo fax alle ore 11.43 di ieri), circa la condotta tenuta al 19° del primo tempo di Roma-Napoli dal calciatore Rosi Aleandro (Roma) nei confronti del calciatore Lavezzi Ezequiel Ivan (Napoli) e la condotta immediatamente successiva a ruoli invertiti.
    Il giudice Tosel dice, acquisite ed esaminate le relative immagini televisive (Sky), di piena garanzia tecnica e
    documentale, che “il calciatore giallo-rosso, nel cerchio di centro campo e ben lontano dall’azione in svolgimento in altra zona del campo, si avvicinava al calciatore partenopeo, che gli volgeva parzialmente le spalle, e da una distanza di circa un metro, con palese gestualità, gli indirizzava uno sputo, che veniva immediatamente “ricambiato”.
    Tale duplice biasimevole gesto non veniva visto dall’Arbitro e, pertanto, nessun provvedimento disciplinare veniva adottato. A tale proposito, il Direttore di gara, su richiesta di questo Ufficio, ha dichiarato, a mezzo e-mail pervenuta alle ore 12.03 (di lunedì ndr), “…….non ho visto nulla e confermo inoltre che le ammonizione fatte ai calciatori Rosi e Lavezzi si riferiscono ….a delle spinte reciproche
    ”.

    Ma i due sputi sono andati a destinazione?
    “Le immagini acquisite – dice il comunicato – non consentono di determinare con assoluta certezza in che misura ed in quale zona del corpo (presumibilmente il collo di Lavezzi ed il volto di Rosi) gli sputi abbiano
    effettivamente colpito il loro rispettivo destinatario, ma tale circostanza è ininfluente ai fini della valutazione disciplinare. Infatti, per costante orientamento interpretativo degli Organi di giustizia sportiva, lo sputo deve considerarsi a tutti gli effetti una “condotta violenta”, i cui estremi possono essere integrati anche se il deprecabile intento non abbia raggiunto l’ ”obiettivo”. E l’accentuata antisportività di tali condotte rende ininfluenti le motivazioni adducibili dall’uno e dall’altro dei protagonisti”.

    Eh sì, tentare di sputare un avversario senza colpirlo (lo dice il regolamento e non il sottoscritto), equivale a condotta violenta. Figurarsi tirargli un calcio in viso.

    Ne consegue che i due si beccano tre giornate di squalifica e che Lavezzi, veramente ingenuo, salterà la sfida-scudetto con il Milan.

    L’ammonizione presa durante la gara, che per Lavezzi è la quinta sanzione, vale a Rosi (quarta sanzione) un’ulteriore giornata di squalifica.

    Due giornate invece a GIACOMAZZI Guillermo (Lecce): per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco,
    rivolto all’Arbitro espressioni ingiuriose. Non è dato sapere quali fossero, ma ci fidiamo del referto.

    Infine ci soffermiamo sulle 51mila euro di ammende recuperate dalla Lega grazie alle sanzioni comminate a Juventus (33mila), Inter (10mila), Udinese (5mila) e Catania (3mila).
    Più che soluzioni atte a fermare l’inciviltà di molti tifosi, sembra una rappresaglia volta a rimpinguare le casse di un’istituzione che restituisce gli utili alle stesse società cui li ha tolti.
    Io, la chiamo buffonata.

  • Chivu e Aquilani, la legge non è uguale per tutti

    La prova tv!
    Questo strano marchingegno che non piace a nessuno, inutile negarlo, non perché sia sbagliato, ma perché sono sbagliati i meccanismi di applicazione.
    Eppure, se la regola c’è, va applicata e se l’errore è grave bisognerebbe avere la consapevolezza e la signorilità di non fare ricorso.

    Così, dopo i casi di Krasic (simulazione), Felipe Melo ed Eto’o (condotta violenta) che tanto clamore avevano suscitato, specie per l’errore compiuto dalle rispettive società, Inter e Juventus, che avevano presentato ricorso. Che faccia tosta, viene da dire, ma tanto è…

    Ora ecco due nuovi casi, che precedono il derby d’Italia, la sfida più attesa dell’anno.

    Chivu colpisce con un pugno un avversario (Rossi) durante Bari-Inter. L’arbitro non vede, siamo lontani da dove si sviluppa l’azione, scatta la prova tv.

    Dice il G.S.:
    ricevuta dal Procuratore federale rituale e tempestiva segnalazione ex art. 35, 1.3, CGS (pervenuta a mezzo fax alle ore 11.28 odierne) circa la condotta tenuta al 14° del secondo tempo dal calciatore Chivu Cristian (Soc. Internazionale) nei confronti del calciatore Rossi Marco (Soc. Bari);
    acquisite ed esaminate le relative immagini televisive (Sky), di piena garanzia tecnica e documentale;
    osserva:
    le immagini televisive documentano che, nelle circostanze segnalate, il calciatore nero-azzurro, nell’area di rigore barese particolarmente affollata per l’esecuzione di un calcio di punizione, affiancava il calciatore Rossi e, con un repentino movimento del braccio destro, lo colpiva con un pugno al volto, facendolo cadere dolorante al suolo.
    L’Arbitro non adottava alcun provvedimento disciplinare in quanto la sua attenzione, come dichiarato su richiesta di questo Ufficio a mezzo e-mail pervenuta alle ore 12.14 odierne, era concentrata in altra direzione.
    Il gesto del calciatore interista, del tutto avulso dall’azione di giuoco, palesemente intenzionale e potenzialmente lesivo per l’energia impressa e la delicata zona del corpo colpita, integra, nell’esclusione di ogni ragionevole dubbio, gli estremi di quella “condotta violenta”, che rende ammissibile la “prova televisiva” ex art. 35, n. 1.3 CGS.
    Consegue pertanto la sanzionabilità di tale comportamento ex art. 19, n. 4 lettera b) CGS che, in considerazione della peculiarità dell’episodio, appare equo quantificare nei termini indicati nel dispositivo.

    Totale: 4 giornate.
    L’Inter non fa ricorso e merita un plauso.

    C’è poi, Cagliari-Juventus, Aquilani rifila un calcetto in faccia a Cossu, mentre era a terra.
    L’arbitro non vede, non può vedere, il gioco è fermo. Condotta violenta, beccata dalle tv, ma i procuratori federali dormono. Già, nonostante la gara fosse in anticipo nessuno ha comunicato nulla al Giudice sportivo e Aquilani se la cava. (ecco il video)

    Ingiustizia è fatta, perché uno (Chivu) salterà la sfida, l’altro (Aquilani) ci sarà.

    Chi presenterà ricorso è invece la Roma, nessun plauso qui.

    SQUALIFICA PER DUE GIORNATE EFFETTIVE DI GARA a MEXES Philippe (Roma): per avere, al termine della gara, al rientro negli spogliatoi, rivolto al Quarto Ufficiale un epiteto insultante. Dice il comunicato.

    Il difensore ha già scontato un turno contro l’Inter. La società giallorossa, per tramite dell’avvocato Conte ha già preparato l’occorrente per il ricorso: il giocatore nei giorni scorsi aveva chiesto scusa per la frase ingiuriosa rivolta al quarto uomo al termine di Roma-Brescia del 2 febbraio. Ora la Corte di Giustizia federale prenderà una decisione in merito tra giovedì e venerdì. Potrebbe restituire un centrale importante in vista di Roma-Napoli, vista anche la squalifica di Burdisso.

  • Al Bologna tolgono i punti… a Eto’o la multa!

    In atteso di notizie dalla disciplinare ho rinviato di qualche giorno la nostra rubrica “NOI..f siamo il fantacalcio”.
    Sul versante prettamente disciplinare la Corte, riunitasi nel pomeriggio di oggi a Roma, ha parzialmente accolto il ricorso presentato dall’Inter, senza togliere le 3 giornate di squalifica ma, annullando la sanzione economica inflitta a Samuel Eto’o per la testata a Cesar durante la partita contro il Chievo (30mila euro).

    Respinto, invece, il ricorso presentato dalla Fiorentina contro la squalifica di due turni a Kroldrup.

    La notizia più clamorosa è pero quella legata alla penalizzazione del Bologna, per i noti problemi finanziari: 1 punto in meno in classifica – da scontare nel campionato in corso – e inibizione di 6 mesi per il presidente Porceddda, nonché inibizione di 6 mesi anche per Silvino Marras, amministratore delegato, il tutto “per la mancata attestazione del pagamento delle ritenute Irpef relative agli emolumenti della mensilità di maggio e giugno 2010“.

    Ma non finisce qui, il Bologna rischia infatti altri due 2 di penalizzazione per il mancato pagamento degli stipendi.

    Per un torneo che rischia di essere sconvolto in coda, c’è una squadra di vertice (la Juventus) che inventa una curiosa novità:
    Dopo la multina (così l’ha definita la società viola) di 40mila euro inflitta per il lancio di petardi nella sfida con la Fiorentina, costata anche il ferimento di un tifoso ospite (vedi foto), la società bianconera ha «dato mandato ai propri legali di procedere con querela contro ignoti per i fatti avvenuti in occasione della partita con la Fiorentina. L’obiettivo è mettere in condizione le Autorità di individuare sia i responsabili dello scoppio di petardi sia gli autori dei numerosi atti vandalici avvenuti nel settore ospiti».

    Un modo nuovo per recuperare i soldi per pagare la multina!

  • Il consolidato orientamento interpretativo…

    Tre giornate ad Eto’o, cinque a Chevanton, una a Maxi Lopez e zero a Cesar. Una sfilza di decisioni sulle quali costruire un commento che sia, regolamento alla mano, facilmente comprensibile.

    Partiamo dall’interista, caso che ha suscitato più clamore, perché ricorda il duello Materazzi-Zidane della finale mondiale del 2006. Tre giornate al camerunense, sanno di via di mezzo tra i minimo (2) e il massimo (4 e non 5 come erroneamente segnalato da alcune testate – manca la recidiva specifica) previsto in questi casi dal regolamento federale.
    Il Giudice Tosel dice: “In attesa della ripresa del giuoco, Cesar si portava nei pressi della propria area di rigore e, in tale frangente, veniva raggiunto dall’attaccante interista che, con mossa repentina, chinando in avanti il capo, lo colpiva con una testata al petto, facendolo cadere dolorante al suolo.
    L’Arbitro non adottava alcun provvedimento disciplinare in quanto la sua attenzione, e quella dei suoi collaboratori, era comprensibilmente rivolta a controllare altre zone del terreno di giuoco come precisato, a richiesta di questo Ufficio, con e-mail pervenuta alle ore 15.01 del 22 novembre 2010. Ritiene questo Giudice che il riprovevole gesto compiuto dal calciatore nero-azzurro integri gli estremi di quella “condotta violenta” che, per consolidato orientamento interpretativo, è connotata dall’intenzionalità e dalla potenzialità lesiva: palese è infatti il preordinato intento di colpire l’avversario e parimenti evidente è l’energia impressa al colpo inferto
    “.

    Ineccepibile la squalifica, ineccepibile la ricostruzione dell’evento. Cosa non va?
    L’aver ignorato la provocazione di Cesar (a Materazzi costò due giornate). Se non come base per la squalifica impossibile del clivense, il suo comportamento è stato insindacabilmente valutato dal Direttore di gara, almeno come attenuante, prevista dal regolamento ma non applicata nel caso di specie. L’inter, a mio avviso, farà ricorso sul punto anche se in questi casi sarebbe meglio accettare, multare l’attaccante e dare un segno di serietà.
    Altra questione, l’attenzione dei collaboratori che era “comprensibilmente rivolta a controllare altre zone del terreno di giuoco”. Allora perché 4 arbitri in campo, se tutti guardano altrove?

    A mio avviso, giuste 2-3 giornate per Eto’o, ma serviva la squalifica di 1-2 giornate anche per Cesar, superando lo stallo regolamentare, perché il consolidato “orientamento interpretativo” che cita Tosel consente – a volte, a piacimento – di violare il punto sulle simulazioni, pur se insindacabilmente valutate dal Direttore di gara (vedi Krasic n.d.r.).

    Cinque giornate per la cassanata di Chevanton, sembrano più che giuste.
    Ricordate Sampdoria-Torino del 2 marzo 2008, dopo aver segnato il 2-2, Cassano, venne espulso all’87’ per proteste: uscendo dal campo, dopo aver ripetutamente insultato l’arbitro Pierpaoli, si tolse la maglietta e gliela lanciò addosso, per poi dirigersi verso il tunnel d’accesso agli spogliatoi minacciandolo con un “Ti aspetto fuori”.
    Anche per lui ci furono cinque giornate. Se non altro pare esserci equità di giudizio, se non fosse che l’episodio del leccese ha anche il connotato più grave della violenza: “ per avere, al 37° del primo tempo, disinteressandosi dell’azione di giuoco, colpito con un violento calcio un avversario, dopo averlo rincorso per una trentina di metri; per avere inoltre, all’atto della consequenziale espulsione, rivolto all’arbitro un pesante insulto, togliendosi quindi la maglia, scagliandola in direzione del Direttore di gara e reiterando le proteste anche nei confronti del Quarto Ufficiale. per avere, al 37° del primo tempo, disinteressandosi dell’azione di giuoco, colpito con un violento calcio un avversario, dopo averlo rincorso per una trentina di metri; per avere inoltre, all’atto della consequenziale espulsione, rivolto all’Arbitro un pesante insulto, togliendosi quindi la maglia, scagliandola in direzione del Direttore di gara e reiterando le proteste anche nei confronti del Quarto Ufficiale“.

    Rimane il problema Maxi Lopez, con evidente utilizzo di due pesi e due misure. Perché?
    Ricordate il caso Sneijder nel derby dello scorso anno? Ebbene per un applauso ironico e senza insulti si beccò due giornate.
    Per il catanese solo una giornata, nonostante si scriva: “per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara (Quinta sanzione); per avere, al 33° del secondo tempo, all’atto di un’ammonizione, rivolto all’Arbitro un ironico applauso e quindi, dopo la consequenziale espulsione, contestato la decisione arbitrale con ulteriori espressioni di protesta rivolte ad un Assistente”.
    Giudicate voi.

    Infine, mi piace chiudere con una parentesi europea e lasciare un quesito.
    Mi riferisco alle autoespulsioni inventate da Mourinho (quanto mi manca).
    A 10 minuti dalla fine di una partita ferma sul 4-0, che già vale la qualificazione agli ottavi di Champions con il primo posto in classifica, suggerisce ai suoi diffidati di farsi sbattere fuori.
    Un rosso oggi uguale a zero gialli domani.
    C’è un precedente, nel 2008 il Lione diede lo stesso ordine di scuderia a Juninho e Cris: 10 mila euro di multa.
    Soldi che “peseranno” senz’altro sulle tasche dei blancos!

  • Burdisso “graziato”… e il Milan dà lezioni a Braschi

    Ritorna la mia personale rubrica, “Il regolamento siamo NOIF”. Vi era mancata?  Spero di sì, anche perché la sana polemica non può mancare, altrimenti non è calcio.

    Burdisso, su Conti la condotta non era violenta

    No, non state leggendo un’eresia, essendo questa riportata dal referto arbitrale. Se avete visto quel fallo rimarrete a bocca aperta nel leggere le decisioni del Giudice Sportivo Tosel: “per avere, al 21° del primo tempo, commesso un grave fallo di giuoco con conseguenze lesive per il calciatore avversario“.
    Non sono stati ravvisati gli estremi della “condotta violenta” e, quindi, non sono state applicate le sanzioni previste dall’art. 19, comma 4, lettere b) o c) del Codice di Giustizia Sportiva, che prevedono, quale pena minima, la squalifica rispettivamente per 3 o 5 giornate. Per la cronaca, in questo modo, il calciatore Nicolas Burdisso parteciperà all’incontro Roma-Inter valido per la 5° giornata del Campionato di Serie A.

    Quale la differenza?
    La condotta violenta (o particolarmente violenta) deve essere punita con tre o cinque giornate di squalifica (art. 19, comma 4, lettere b e c). “Un calciatore si rende colpevole di condotta violenta se, in mancanza di alcuna contesa per il pallone, usa vigoria sproporzionata o brutalità nei confronti un avversario“.
    Il fallo (o il grave fallo) di gioco, invece, con conseguente espulsione, comporta una (o due, con l’aggravante) giornate di stop. “Il grave fallo di gioco (può avvenire soltanto con il pallone in gioco): si ha quando un calciatore fa uso di forza eccessiva nei confronti di un avversario, cercando di giocare il pallone e compiendo un intervento di fronte, di lato o di dietro, con una o entrambe le gambe, mettendo in pericolo l’integrità fisica dell’avversario“.

    Nel contesto, Burdisso cercava di evitare un gol, non certamente di spezzare una gamba all’avversario. La decisione appare corretta.

    La giornata delle polemiche via comunicato

    Giornata di polemiche e comunicati. La Fiorentina si lamenta con gli arbitri e chiede maggiore protezione, l’Inter (non apertamente) fa capire di essere stizzita per la “grazia” a Burdisso. Ma chi va oltre è il Milan che, dopo la discussione Galliani – Braschi sulle tribune di Cesena, fornisce delle vere e proprie lezioni sull’interpretazione del fuorigioco.

    Si legge testualmente “Senza ulteriori commenti”: “Sul Sito ufficiale della Fifa, fifa.com, è pubblicato il documento Refereeing Teaching Material (Materiale didattico per l’arbitraggio). Alla Law 6 (Regola 6), capitolo The Assistant Referee (l’Assistente Arbitrale), è scritta con chiarezza la seguente frase: If an assistant referee is not totally sure about an offside offence, the flag should not be raised. Ovvero: se un assistente arbitrale non è totalmente sicuro circa una situazione offensiva di fuorigioco, la bandierina non dovrebbe essere alzata”.

    E’ una mia “vecchia” battaglia, concordo con il Milan.

  • Grazie allo SFantaMondiale ho dimenticato il Mondiale

    “Il fantacalcio giocato su un Mondiale è sempre un’esperienza diversa, da cogliere al volo ogni volta che si presenta.”

    Sai cosa? SFantaCalcio mi fa compagnia ogni giorno, da un annetto a questa parte. Sarà così anche d’estate mi sono chiesto? Sembra di si.

    Ero ancora a Londra quando tutti gli addetti ai lavori avevano dato per impossibile un fantacalcio organizzato rapidamente, quasi improvvisato, con la distanza di chissà quanti chilomentri a mettere il bastone tra le ruote. E invece?

    Invece tutto è stato realizzato con la massima cura, con i dettagli messi a posto strada facendo, con gli imprevisti del caso risolti in men che non si dica grazie al team di esperti che mi ha affiancato in questo percorso.

    I primi mesi d’estate hanno portato una ventata d’aria fresca, mi vien da pensare. Tanti nuovi utenti sul forum, la community di appassionati che si allarga giorno dopo giorno, un grande coivolgimento che ha toccato tantissime leghe private dai quartieri più disparati del capoluogo calabrese e non solo, il reclutamento di nuovi membri del team, uno su tutti per una nuova sezione che apriremo a partire dall’anno prossimo e che sono convinto

    avrà molto successo. Lo presenterò in seguito, qualcuno sa già qualcosa se ci ha seguito in questo mese.

    Unica pecca l’assenza di alcuni participanti tra i più attivi su SFC; chi per qualche problema, chi per idee discutibili, criticabili ma pur sempre da rispettare, i top-fantaplayers di questo sito non hanno risposto presente in toto. Tutt’altro. Fa nulla, sarà per la prossima guagliò!

    Adesso è il momento di tirare le somme, il momento dell’epilogo.

    Mi ero ripromesso di bissare lo splendido fantaeuropeo di 2 anni fa e ci sono riuscito: promessa mantenuta e successo replicato.

    Ringrazio tutti i partecipanti per avermi dato la possibilità di dimenticare, in primis, la grandissima figura di merda della nazionale italiana al Mondiale. Una distrazione immancabile, lo SFantaMondiale, che mi ha aiutato ad ingoiare e digerire in fretta amarezza e delusione che avrebbero potuto accompagnarmi fino a ieri, giorno della finale mondiale 2010 (non nascondo che un po’ ho pensato a 4 anni fa).

    Fiero di aver partecipato da organizzatore, anche se questo non mi ha permesso di giocare come avrei voluto, il poco tempo a disposizione è stato dedicato al management della nuova lega creata per lo SFantaMondiale.

    Ci siamo dilettati nella formula a Mercato Libero (ognuno ha scelto liberamente i suoi 23 con quotazioni fisse per tutti), formula che alla maggior parte di noi veri fantacalcisti, fanta/sfantallenatori non piace per nulla. Era un vincolo necessario per iniziare in tempo annullando le distanze (ci rifaremo con l’anno calcistico che viene, dai).

    Ben sedici rose, chi ci avrebbe mai scommesso?

    Spero sia stata un’ottima esperienza per tutti e che si sia capito che lo spirito di un fantacalcio firmato SFC è quello del divertimento e della condivisione della propria bravura, del proprio sapere, piuttosto di giocare per il solo scopo di vincere il premio finale (che certo non guasta mai).

    Vincono Spagna, Terenzio Bros e Lodo Pennetto, premio di consolazione per i Bafana Bafana (sfantacalcistici)

    Arriviamo al dunque, altrimenti rischio di annoiarti, no!?

    Quello che tutti vogliono sapere: alla fine, com’è andata? Chi ha vinto?

    Beh, il Mondiale lo hai visto, la Spagna (continua a far paura per quant’è forte) s’è aggiudicata la Coppa al 116′ con un gol di Iniesta viziato da un dubbio fuorigioco precedente l’ultimo filtrante di Fabregas. Ma si sa, questione di millimetri, gli stessi che hanno permesso all’Olanda nelle precedenti gare di arrivare a perdere la terza finale su tre giocate. Che sfiga però sta squadra, ragazzi.

    Il Mundial-Max

    Il campionato della somma punti va a Lodo Pennetto, la selezione di Salvatore Tucci e Matteo Catroppa. Mister Tucci, intervistato dai ragazzi di ToccoSotto sobrio proprio prima della fine della quinta e ultima giornata, ci tiene a ringraziare l’organizzazione e a chiarire i giusti meriti:

    Sono contentissimo di aver partecipato a questo splendido SFantaMondiale, vinto in extremis grazie probabilmente a Casillas, che si è superato nelle ultime tre gare, ma soprattutto grazie a Matteo, autore di un mercato di riparazione da manuale (Tucci era a Miami in quel periodo, ndr). Con le mie dritte su alcuni fenomeni mondiali, abbiamo realizzato l’ennesimo connubio vincente. E’ un onore e ora, dopo aver chiuso primo, un immenso piacere, esser stato un componente di questa lega di SFC.”

    La seconda posizione va ai Terenzio Brothers, i veri vincitori uscenti di tutto lo SFantaMondiale (continua a leggere). Grande delusione in casa Pipokkia per il duo Concolino-Voci. Dopo 4 giornate mantenute al vertice si sono lasciati sorpassare, totalizzando pochi punti nell’atto finale.

    Il tutto verificatosi quasi a smentire quelli che credevano di poter vincere lo SFantaMondiale solo durante le prime 3 giornate della fase a gruppi (ecco il perché del Regolamento dettagliato SFC). E non è il caso dei Pipokkia naturalmente, anzi, complimenti a loro per il fantacalcio dimostrato durante il fantatorneo.

    Il Mundial-F1

    Ancora una smentita: chi ha vinto il Max non ha vinto l’F1.

    Scambio di ruoli rispetto alla classifica del Mundial-Max, scambio di posizioni tra i Terenzio e Lodo Pennetto. Nonostante l’exploit dell’ultima giornata con 10 punti F1 e quasi 80 Max, Lodo Pennetto non riesce a risalire la china di questa classifica. I Terenzio resistono e chiudono prima ad una sola lunghezza di vantaggio, ancora tagliati fuori i Pipokkia, terzi a meno cinque punti.

    Il Mundial-Culovic

    Ecco perché sono loro i veri vincitori: il pronostico giusto con tripletta a carico di Higuain alla seconda giornata li aveva lanciati verso la vittoria, e così è stato per i Terenzio Bros anche nel Culovic.

    I Bafana Bafana, secondi arrivati, non sono riusciti a chiudere l’impresa della vittoria finale, dopo il sorpasso effettuato, a suon di pronostici vincenti uno dopo l’altro, all’altezza delle semifinali. L’errore su Uruguay-Germania (finale terzo/quarto posto) è stato decisivo.

    Complimenti anche a Figa Mondiale di Mister Critelli. Non ha deluso le aspettative e ha chiuso in terza posizione. Alle volte, la fortuna fa la differenza, questo è il caso del Mundial-Culovic.

    Alla prossima

    Anzi al prossimo… SFantaMondiale. O SFantaEuropeo, per chi ci sarà.

    Complimenti ai vincitori, dunque, presto le premiazioni e, spero, gli sfottò dei vincitori ai vinti.

    Buon SFantaCalcio!