Ricordate le 2 giornate di squalifica inflitte a Krasic, nella scorsa stagione, per la simulazione di un fallo in area che portò alla concessione di un calcio di rigore?
Bene, lasciatelo nei vostri ricordi come un caso unico, di quelli che fanno effetto sui giornali e non trovano appigli interpretativi: giusto o sbagliato?
Il problema me lo sono posto in questi giorni dopo aver visto la mancata squalifica di Ibrahimovic (Milan) nella gara di Bologna e quella di ieri di Boateng (sempre Milan) nella gara con il Siena.
Due episodi di simulazione, due rigori concessi, due partite sostanzialmente falsate.
Ma cosa dice il regolamento?
Dovremmo partire dall’art. 35 del Codice di Giustizia Sportiva (CGS), più precisamente dal comma 1.3, dove viene spiegato a chi spetta l’input da fornire al Giudice sportivo Tosel per pervenire ad una squalifica:
“il Procuratore federale fa pervenire al Giudice sportivo nazionale riservata segnalazione entro le ore
16.00 del giorno feriale successivo a quello della gara. Entro lo stesso termine la società che ha preso parte alla gara e/o il suo tesserato direttamente interessato dai fatti sopra indicati hanno facoltà di depositare presso l’ufficio del Giudice sportivo nazionale una richiesta per l’esame di filmati di documentata provenienza, che devono essere allegati alla richiesta stessa. La richiesta è gravata da una tassa di € 100,00. L’inosservanza del termine o di una delle modalità prescritte determina l’inammissibilità della segnalazione e/o della richiesta. Con le stesse modalità e termini la società e/o il tesserato possono richiedere al Giudice sportivo nazionale l’esame di filmati da loro depositati, al fine di dimostrare che il tesserato medesimo non ha in alcun modo commesso il fatto di condotta gravemente antisportiva”.
Chiariamo che la simulazione è condotta gravemente antisportiva solo se ha come conseguenza l’espulsione dell’avversario: “Costituiscono condotte gravemente antisportive ai fini della presente disposizione: 1) la evidente simulazione da cui scaturisce l’assegnazione del calcio di rigore a favore della squadra del
calciatore che ha simulato”.
Il Giudice, in questi casi, può pervenire all’adozione, a soli fini disciplinari nei confronti dei tesserati, di provvedimenti sanzionatori avvalendosi di immagini che offrano piena garanzia tecnica e documentale.
Perché Boateng e Ibrahimovic non sono stati squalificati?
Ragioniamo su cosa si intenda per simulazione, intesa come l’atto del giocatore di far credere all’arbitro di aver subito un fallo.
Non tutte le simulazioni rientrano nella condotta gravemente antisportiva, ma solo quelle che hanno prodotto determinate conseguenze tecniche e disciplinari, tra le quali la concessione di un calcio di rigore.
Tuttavia, tale simulazione deve essere caratterizzata dall’evidenza.
Si veda l’art. 19, comma quarto, lettera a) del CGS: “Ai calciatori responsabili è inflitta, salva l’applicazione di circostanze attenuanti o aggravanti, come sanzione minima la squalifica per due giornate in caso di condotta gravemente antisportiva”.
Circostanze che qui non residuano, pertanto minimo 2 giornate di squalifica.
Ma da scontarsi quando?
Le giornate di squalifica devono essere scontate nelle gare ufficiali, in cui è impegnato il club di tesseramento del giocatore, immediatamente successive alla pubblicazione del provvedimento.
Assolto Ibrahimovic per colpevole inerzia di chi avrebbe dovuto segnalare, rimango in attesa di verificare cosa succederà a Boateng.