Autore: Domenico Concolino

  • Il martire Krasic e la simulazione “interpretata”

    Ricordate le 2 giornate di squalifica inflitte a Krasic, nella scorsa stagione, per la simulazione di un fallo in area che portò alla concessione di un calcio di rigore?
    Bene, lasciatelo nei vostri ricordi come un caso unico, di quelli che fanno effetto sui giornali e non trovano appigli interpretativi: giusto o sbagliato?

    Il problema me lo sono posto in questi giorni dopo aver visto la mancata squalifica di Ibrahimovic (Milan) nella gara di Bologna e quella di ieri di Boateng (sempre Milan) nella gara con il Siena.
    Due episodi di simulazione, due rigori concessi, due partite sostanzialmente falsate.

    Ma cosa dice il regolamento?
    Dovremmo partire dall’art. 35 del Codice di Giustizia Sportiva (CGS), più precisamente dal comma 1.3, dove viene spiegato a chi spetta l’input da fornire al Giudice sportivo Tosel per pervenire ad una squalifica:
    “il Procuratore federale fa pervenire al Giudice sportivo nazionale riservata segnalazione entro le ore
    16.00 del giorno feriale successivo a quello della gara. Entro lo stesso termine la società che ha preso parte alla gara e/o il suo tesserato direttamente interessato dai fatti sopra indicati hanno facoltà di depositare presso l’ufficio del Giudice sportivo nazionale una richiesta per l’esame di filmati di documentata provenienza, che devono essere allegati alla richiesta stessa. La richiesta è gravata da una tassa di € 100,00. L’inosservanza del termine o di una delle modalità prescritte determina l’inammissibilità della segnalazione e/o della richiesta. Con le stesse modalità e termini la società e/o il tesserato possono richiedere al Giudice sportivo nazionale l’esame di filmati da loro depositati, al fine di dimostrare che il tesserato medesimo non ha in alcun modo commesso il fatto di condotta gravemente antisportiva”.

    Chiariamo che la simulazione è condotta gravemente antisportiva solo se ha come conseguenza l’espulsione dell’avversario: “Costituiscono condotte gravemente antisportive ai fini della presente disposizione: 1) la evidente simulazione da cui scaturisce l’assegnazione del calcio di rigore a favore della squadra del
    calciatore che ha simulato”.

    Il Giudice, in questi casi, può pervenire all’adozione, a soli fini disciplinari nei confronti dei tesserati, di provvedimenti sanzionatori avvalendosi di immagini che offrano piena garanzia tecnica e documentale.

    Perché Boateng e Ibrahimovic non sono stati squalificati?
    Ragioniamo su cosa si intenda per simulazione, intesa come l’atto del giocatore di far credere all’arbitro di aver subito un fallo.
    Non tutte le simulazioni rientrano nella condotta gravemente antisportiva, ma solo quelle che hanno prodotto determinate conseguenze tecniche e disciplinari, tra le quali la concessione di un calcio di rigore.
    Tuttavia, tale simulazione deve essere caratterizzata dall’evidenza.
    Si veda l’art. 19, comma quarto, lettera a) del CGS: “Ai calciatori responsabili è inflitta, salva l’applicazione di circostanze attenuanti o aggravanti, come sanzione minima la squalifica per due giornate in caso di condotta gravemente antisportiva”.
    Circostanze che qui non residuano, pertanto minimo 2 giornate di squalifica.

    Ma da scontarsi quando?
    Le giornate di squalifica devono essere scontate nelle gare ufficiali, in cui è impegnato il club di tesseramento del giocatore,  immediatamente successive alla pubblicazione del provvedimento.

    Assolto Ibrahimovic per colpevole inerzia di chi avrebbe dovuto segnalare, rimango in attesa di verificare cosa succederà a Boateng.

  • Ibra vara le “3 giornate di Milano”

    I 150 anni dell’unità d’Italia si festeggiano domani, qualche anno prima del 1861, esattamente nel 1848, più o meno nello stesso periodo (18-22 marzo) un’insurrezione popolare per liberarsi dal dominio austriaco entrò nella storia: le 5 giornate di Milano.
    A distanza di 161 anni, il dominio del Milan, viene messo a repentaglio per la squalifica di Ibrahimovic (3 giornate).
    Si è discusso molto di quella “manata” che è costata il rosso contro il Bari.
    Al di là del fatto che, a parere del sottoscritto, avendo rivisto più volte il video, prima di colpire Marco Rossi la mano di Ibra si chiude e trattasi quindidi pugno e non di manata, va da sé che così è stata però valutata dall’arbitro, che non ha esitato a segnalarla come condotta violenta anche s priva di conseguenze lesive (art. 19.4, lett. b CGS).

    Detta altrimenti, la condotta è violenta come il pugno rifilato da Chivu, ma costa il minimo previsto dal codice perché una cosa è mirare al volto, come fatto dall’interista, altra è mirare al costato.

    Detto questo, ho sentito tante “fregnacce” nei vari programmi che hanno cercato di spiegare il tema.
    Chi diceva che la sanzione minima era una giornata, chi si sforzava di abbozzare il massimo di tre.

    Faccio chiarezza: non è una prova tv. Tutto dipende dal referto del direttore di gara.
    Questo viene letto dal Giudice sportivo che applica queste possibili soluzioni:
    b) per tre giornate o a tempo determinato in caso di condotta violenta nei confronti di calciatori o altre persone presenti;
    c) per cinque giornate o a tempo determinato in caso di particolare gravità della condotta violenta.

    Quindi da 3 a 5 o più giornate. Dove sarebbe il minimo di una o due giornate?
    Preventivabile solo in caso di condotta antisportiva (1 giornata) o gravemente antisportiva (2 giornate).

    Per definizione esemplificativa:
    condotta antisportiva: Riguarda il cosiddetto fallo grossolano. Di solito porta all’ammonizione, sono rari i casi di rosso: Un difensore che para con le mani un gol fatto, giusto per fare un esempio.
    condotta gravemente antisportiva: E’ un atto inidoneo a evocare violenza, non destinato a causare danno grave all’avversario.
    condotta violenta: Un calciatore si rende colpevole di condotta violenta se, in mancanza di alcuna contesa per il pallone, usa vigoria sproporzionata o brutalità nei confronti un avversario. Falli, atti o gesti che arrechino o tendano ad arrecare un danno fisico a chicchessia.

    A voi le deduzioni. In attesa di Ros per la parte regolamentare, visto che su quella codicistica, a mio avviso, ci sono pochi dubbi.
    A me sembrerebbe poco edificante per lo “stile Milan”, un eventuale ricorso.
    La speranza è che segua gli esempi di Inter e Roma e non quello del Napoli, anche se nelle ultime ore si profila esattamente il contrario.

    Metro di giudizio identico anche per Radu (per avere, a giuoco fermo, colpito un calciatore avversario con una testata alla fronte, senza conseguenze lesive; infrazione rilevata da un Assistente) e Galloppa (per avere colpito volontariamente “a gamba tesa” il petto di un avversario).

    Ci sono delle variabili però. La segnalazione di Radu non è nella diretta percezione dell’arbitro, mentre nel caso di Galloppa quel “a gamba tesa” messo tra virgolette, evita problemi in caso di ricorso. Perché se fosse gamba tesa non ci sarebbe contatto, per definizione regolamentare, si è trattato invece di un “colpire un avversario”.
    Anche qui, però, chiedo il supporto di Ros, essendo questione regolamentare e non codicistica.

    Infine, tralasciando il ridicolo ricorso laziale per il laser negli occhi di Muslera, cercherò di spiegare  la mancata squalifica a Matuzalem.
    La prova tv c’è stata, giustamente, ma anche un vizio di comunicazione tra procura è ufficiali di gara.

    Si legge infatti: “L’Arbitro non adottava alcun provvedimento disciplinare, precisando al riguardo, con mail
    pervenuta alle ore 15,59 odierne su richiesta di questo Ufficio, “non avendo visto e rilevato nulla, chiedevo, via auricolare, al mio IV ufficiale di gara sig. Antonio Damato cosa fosse successo e lui mi riferiva che Matuzalem, involontariamente, prendeva sul viso Totti con un piede. Per queste motivazioni non sono stati presi provvedimenti disciplinari”
    .

    Se l’arbitro ha visto, la sanzione a seguito di prova tv non può essere applicata.
    Ma non è per questo che Matuzalem non è stato squalificato:
    Effettivamente – si legge – il gesto compiuto dal calciatore laziale, di accentuata potenzialità lesiva per l’energia impressa nell’appoggiare il piede al suolo, non consente di esprimere, nell’esclusione di ogni ragionevole dubbio, un giudizio certo circa l’intenzionalità lesiva, che connota la “condotta violenta”. La dinamica del movimento, nella concitazione dell’iniziale contrasto e del successivo
    “scavalcamento” del corpo al suolo per raggiungere il pallone, può suffragare in egual misura contrastanti valutazioni circa l’effettiva volontà di calpestare il volto dell’avversario
    “.

    In questi casi si dice: in dubio pro reo!

  • Moggi, arriva la preclusione?

    L’assemblea per la riforma dello Statuto è stata convocata per il prossimo lunedì 20 giugno, ma la norma, annunciata nel precedente Consiglio, per regolamentare i procedimenti di preclusione, non definiti con il codice di giustizia sportiva vigente fino al 30 giugno 2007 e che riguarda circa 40 tesserati, è stata finalmente approvata.

    Ma come, la sanzione dei cinque anni non c’era già stata?
    Sì e da allora Moggi non ha più rivestito cariche societarie, ma questo provvedimento riguardava la radiazione, una delle possibili sanzioni a carico dei tesserati, altra cosa è invece valutare se quei fatti sono talmente gravi da comportare oggi la preclusione.
    Il Procuratore Federale Palazzi cioè, è lui l’unico a poterla attivare, dovrà chiedere un giudizio di merito agli organi di giustizia, che saranno predisposti in tre gradi: Commissione Disciplinare, Corte di Giustizia, che valuteranno circa la sanzione accessoria, poi l’Alta Corte di Giustizia presso il Coni per vizi procedimentali.

    Cerco di spiegare in modo semplice cosa significhi tutto ciò.
    La normativa approvata per regolamentare la richiesta di preclusione (radiazione a vita) nei confronti di circa 40 tesserati (tra cui Giraudo, Mazzini e Moggi) serviva per garantire il diritto al contraddittorio (altrimenti sarebbe stata applicata senza possibilità per loro di difendersi).
    I cinque anni di condanna per i procedimenti di Calciopoli sono un fatto storico, ma nessun organo di giustizia ha fino ad oggi mai valutato se si è trattato di episodi talmente gravi da meritare la radiazione a vita.

    Decisiva, al riguardo, sarà l’interpretazione dell’art. 19 del CGS, che alla lettera h) prevede quella che tecnicamente si chiama inibizione temporanea a svolgere ogni attività in seno alla FIGC, con eventuale richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA, a ricoprire cariche federali e a rappresentare le società nell’ambito federale, indipendentemente dall’eventuale rapporto di lavoro.

    Il successivo comma 2 precisa come comporti, in ogni caso, il divieto di rappresentare la Società di appartenenza in attività rilevanti per l’ordinamento sportivo nazionale e internazionale, il divieto di partecipare a qualsiasi attività di organi federali, il divieto di accesso agli spogliatoi e ai locali annessi, in occasione di manifestazioni o gare calcistiche, anche amichevoli, nell’ambito della FIGC, con eventuale richiesta di estensione in ambito UEFA E FIFA ed il divieto a partecipare a riunioni con tesserati FIGC o con agenti di calciatori in possesso di licenza FIFA.

    La sanzione prevista non può superare la durata di cinque anni, anche se gli Organi della giustizia sportiva, che applichino la predetta sanzione nel massimo edittale e valutino l’infrazione commessa di particolare gravità, possono disporre altresì la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC.

    La difesa produrrà delle memorie, che terranno conto anche degli sviluppi del processo penale di Napoli.
    Anche se la base di partenza è una condanna passata in giudicato in sede sportiva ed una condanna di primo grado in sede penale.

    Nella stessa riunione di ieri della FIGC, giusto per dovere di cronaca, è stato anche illustrato l’andamento dei lavori della Commissione per la Riforma dei campionati; modificate alcune norme del Regolamento Agenti dei calciatori; aperto il dibattito in vista della definizione delle norme sulle Licenze nazionali, ripescaggi compresi, per la prossima stagione sportiva.
    Inoltre, il “quadro clinico” di molte società professionistiche, così come prospettato dalla Co.Vi.Soc., è apparso devastante.

    Ci attende un’estate caldissima.

  • L’italian bastard style: dal ricorso per Lavezzi al finto moralismo su Ringhio!

    Per fare notizia si fa di tutto, si omette persino una parte della realtà.
    Non faccio neanch’io del falso moralismo, è pratica comune per attirare lettori trattare solo una parte della notizia, quella che rende più interessante il dibattito.

    Succede però, lo apprendo da alcune testate e non solo da quelle faziose, che omettere la parte più importante della notizia rischia di creare disinformazione e questo non mi piace.

    Andiamo in ordine cronologico.
    “Ringhio” Gattuso. Perde la testa in una gara fondamentale di Champions League. Lo fa in modo plateale, con una condotta che non si addice ad un capitano e, soprattutto, lo fa con un comportamento anti-sportivo macchiato da un gesto non bello, come una mezza testata!

    Apriti cielo! Aggressione, vergogna di una Nazione, squalifica a vita e pena di morte.
    Ma l’aggressione dov’è? E infatti la Uefa corre ai ripari e subito spiega trattarsi di comportamento anti-sportivo.
    E nuovo finimondo: sanzione troppo lieve
    Ma la sanzione qual’è?
    Il bello è che ancora non c’è stata e che, tra l’altro, potrebbe essere molto più pesante.
    La sanzione dipenderà dallla gravità dell’infrazione e non dal capo di accusa, un comportamento altamente antisportivo può essere sanzionato più duramente di una lieve aggressione.
    Non si sottolinea il ravvedimento di Gattuso, che ha anche chiesto scusa e di questo si dovrà tenere conto.

    Non si può tenere conto della provocazione. Si dice che Jordan gli abbia detto: “Italian Bastard”, ma questo a mio avviso non giustifica la reazione.

    Cosa rischia?
    La squalifica, che sarà irrogata lunedì, può essere di una partita o per un periodo determinato (due mesi?), molto dipenderà dal referto arbitrale.

    Agli sfantacommentatori il compito di scatenarsi sulla questione morale, sulla condotta di Ringhio e sulla pena più giusta da applicare.

    Aggiungo, una tirata d’orecchie al Napoli sul ricorso presentato per la squalifica di Lavezzi.
    Definirlo vergogno direi che è poco, il ricorso si basa sulla mancata chiarezza della immagini.

  • Recuperi: Ranocchia può giocare, ma Nagatomo e Camporese?

    Oggi (alle 18:30) si recuperano due gare che furono rinviate lo scorso 18/12/2010 allorquando l’Inter era impegnata nel Mondiale per Club e a Genova cadeva copiosa la neve:
    Fiorentina – Inter e Genoa – Sampdoria.

    Al di là della facile polemica sull’orario, dettata da scelte imposte dalle tv, per la concomitanza dei quarti di finale di Champions League, torna d’attualità un particolare curioso, che questo sito aveva già trattato il 19 Gennaio scorso, prima di Inter-Cesena (leggi qui).

    Il recupero riguarda la 17esima giornata. La domanda è: i giocatori che furono schierati in quella stessa giornata dalle loro precedenti società, prima del mercato invernale, possono giocare?

    Il problema non riguarda Ranocchia e Kharja (che non giocarono, in quanto al Genoa), Pazzini (stesso discorso: alla Samp), Floro Flores (rimase in panchina), Paloschi (era infortunato), Biabiany (non giocò), Mutu (era fuori rosa, ma per scelta della società), Macheda e Behrami (che provengono dall’estero, anche se al tempo della gara il mercato era chiuso).

    Potrebbe, viceversa, riguardare Nagatomo (che giocò tutta la gara in Cesena – Cagliari), Maccarone (che col Palermo giocò quasi tutto il secondo tempo di Bari) e Camporese (che giocò con la Primavera).

    Chissà se la Lega ha dato indicazioni? A noi comuni mortali, al momento, non è dato saperlo.

    Che si prospetti un nuovo scandalo in stile Gaucci-Catania?

  • Rosi-Lavezzi, la gara di sputi vale 3 giornate

    Nella speranza che questa volta la mia personalissima rubrica, fatta di opinioni personali e non di dogmi, non scateni una nuova rivalsa di qualche tifoso provinciale ferito nell’orgoglio, che non mi tocchi rivedere l’intervista del dopo gara di Lavezzi e Rosi, visto che neanche il mostro di Firenze ha mai ammesso di essere colpevole e avvertendo che per pubblicare due righe e un link basta un commento in fondo all’articolo, mi appresto a visionare la squalifica di tre giornate comminata a Lavezzi (Napoli) e quella di quattro giornate riservata a Rosi (Roma), dopo “l’amichevole” scambio di sputi.

    A differenza di quanto successo con Aquilani, il Procuratore federale ha tempestivamente segnalato l’accaduto (a mezzo fax alle ore 11.43 di ieri), circa la condotta tenuta al 19° del primo tempo di Roma-Napoli dal calciatore Rosi Aleandro (Roma) nei confronti del calciatore Lavezzi Ezequiel Ivan (Napoli) e la condotta immediatamente successiva a ruoli invertiti.
    Il giudice Tosel dice, acquisite ed esaminate le relative immagini televisive (Sky), di piena garanzia tecnica e
    documentale, che “il calciatore giallo-rosso, nel cerchio di centro campo e ben lontano dall’azione in svolgimento in altra zona del campo, si avvicinava al calciatore partenopeo, che gli volgeva parzialmente le spalle, e da una distanza di circa un metro, con palese gestualità, gli indirizzava uno sputo, che veniva immediatamente “ricambiato”.
    Tale duplice biasimevole gesto non veniva visto dall’Arbitro e, pertanto, nessun provvedimento disciplinare veniva adottato. A tale proposito, il Direttore di gara, su richiesta di questo Ufficio, ha dichiarato, a mezzo e-mail pervenuta alle ore 12.03 (di lunedì ndr), “…….non ho visto nulla e confermo inoltre che le ammonizione fatte ai calciatori Rosi e Lavezzi si riferiscono ….a delle spinte reciproche
    ”.

    Ma i due sputi sono andati a destinazione?
    “Le immagini acquisite – dice il comunicato – non consentono di determinare con assoluta certezza in che misura ed in quale zona del corpo (presumibilmente il collo di Lavezzi ed il volto di Rosi) gli sputi abbiano
    effettivamente colpito il loro rispettivo destinatario, ma tale circostanza è ininfluente ai fini della valutazione disciplinare. Infatti, per costante orientamento interpretativo degli Organi di giustizia sportiva, lo sputo deve considerarsi a tutti gli effetti una “condotta violenta”, i cui estremi possono essere integrati anche se il deprecabile intento non abbia raggiunto l’ ”obiettivo”. E l’accentuata antisportività di tali condotte rende ininfluenti le motivazioni adducibili dall’uno e dall’altro dei protagonisti”.

    Eh sì, tentare di sputare un avversario senza colpirlo (lo dice il regolamento e non il sottoscritto), equivale a condotta violenta. Figurarsi tirargli un calcio in viso.

    Ne consegue che i due si beccano tre giornate di squalifica e che Lavezzi, veramente ingenuo, salterà la sfida-scudetto con il Milan.

    L’ammonizione presa durante la gara, che per Lavezzi è la quinta sanzione, vale a Rosi (quarta sanzione) un’ulteriore giornata di squalifica.

    Due giornate invece a GIACOMAZZI Guillermo (Lecce): per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco,
    rivolto all’Arbitro espressioni ingiuriose. Non è dato sapere quali fossero, ma ci fidiamo del referto.

    Infine ci soffermiamo sulle 51mila euro di ammende recuperate dalla Lega grazie alle sanzioni comminate a Juventus (33mila), Inter (10mila), Udinese (5mila) e Catania (3mila).
    Più che soluzioni atte a fermare l’inciviltà di molti tifosi, sembra una rappresaglia volta a rimpinguare le casse di un’istituzione che restituisce gli utili alle stesse società cui li ha tolti.
    Io, la chiamo buffonata.

  • Financial Fair Play / E Se l’ECA Creasse Una Nuova UEFA?

    Mercato estivo decisamente povero – se non nei nomi, sicuramente nelle spese folli – mercato invernale con cifre da capogiro.

    La Fifa ha infatti reso noto che, durante la sessione di Gennaio, sono stati portati a termine 2451 trasferimenti internazionali, +104% rispetto allo scorso anno, per un valore di 234 milioni di euro.

    E anche l’Italia non scherza. Il Milan e la Roma che avevano acceso il mercato con Ibra, Robinho e Borriello in estate, avevano in realtà messo zero euro a bilancio nella voce uscite, riservandosi un riscatto obbligatorio per il 2011. L’Inter addirittura si era accontentata di qualche giovane, senza nessun colpo di grido.

    Poi, a gennaio, cambio di marcia: Cassano, Didac Vilà, Emanuelson, Toni, Pazzini, Van Bommel, Matri, Legrottaglie, Ruiz, Ranocchia, Nagatomo e Kharja, tanto per citarne alcuni, senza dimenticare anche Torres per andare oltre i confini azzurri.
    L’ultimo dei 2451 trasferimenti è stato quello del difensore brasiliano David Luiz, passato dal Benfica al Chelsea a soli due minuti dalla chiusura del calciomercato.

    Cosa è successo? Perché questo cambio di rotta?

    La soluzione sembra molto più semplice di quando possa apparire.
    Le continue minacce di Platini, l’irrigidimento della Uefa sulla questione della modifica delle sanzioni previste in caso di mancato rispetto dei parametri (esclusione dalla coppe europee), che per i club dovrebbe comportare solo un turno in più almeno nella prima fase di attuazione, hanno spinto l’ECA (European Club Association, il nuovo G-14) ad indire una riunione d’urgenza, anche se la data non è ancora stata decisa.

    Di cosa si parlerà?

    Semplicemente si deciderà di lanciare un ultimatum alla Uefa: o si accettano le condizioni dei club (rinvio di un anno per l’attuazione del FFP e graduale inasprimento delle sanzioni, oltre a piccole altre modifiche), o i grandi club d’Europa (l’Eca nata sulle ceneri del G-14 sciolto nel 2008, riunisce i 18 club più importanti del panorama continentale) formeranno una super-Champions league per conto proprio. Staccata cioè dalla Uefa, senza necessità di qualificazione, ma con le stesse 18 qualificate di anno in anno. Tre italiane ci sarebbero di certo.

    Il braccio di ferro ha avuto inizio, l’occhio al bilancio ha già sentito il triplice fischio finale.

    (CLICCA QUI PER SCARICARE IL TESTO DEL FINANCIAL FAIR PLAY)

  • Chivu e Aquilani, la legge non è uguale per tutti

    La prova tv!
    Questo strano marchingegno che non piace a nessuno, inutile negarlo, non perché sia sbagliato, ma perché sono sbagliati i meccanismi di applicazione.
    Eppure, se la regola c’è, va applicata e se l’errore è grave bisognerebbe avere la consapevolezza e la signorilità di non fare ricorso.

    Così, dopo i casi di Krasic (simulazione), Felipe Melo ed Eto’o (condotta violenta) che tanto clamore avevano suscitato, specie per l’errore compiuto dalle rispettive società, Inter e Juventus, che avevano presentato ricorso. Che faccia tosta, viene da dire, ma tanto è…

    Ora ecco due nuovi casi, che precedono il derby d’Italia, la sfida più attesa dell’anno.

    Chivu colpisce con un pugno un avversario (Rossi) durante Bari-Inter. L’arbitro non vede, siamo lontani da dove si sviluppa l’azione, scatta la prova tv.

    Dice il G.S.:
    ricevuta dal Procuratore federale rituale e tempestiva segnalazione ex art. 35, 1.3, CGS (pervenuta a mezzo fax alle ore 11.28 odierne) circa la condotta tenuta al 14° del secondo tempo dal calciatore Chivu Cristian (Soc. Internazionale) nei confronti del calciatore Rossi Marco (Soc. Bari);
    acquisite ed esaminate le relative immagini televisive (Sky), di piena garanzia tecnica e documentale;
    osserva:
    le immagini televisive documentano che, nelle circostanze segnalate, il calciatore nero-azzurro, nell’area di rigore barese particolarmente affollata per l’esecuzione di un calcio di punizione, affiancava il calciatore Rossi e, con un repentino movimento del braccio destro, lo colpiva con un pugno al volto, facendolo cadere dolorante al suolo.
    L’Arbitro non adottava alcun provvedimento disciplinare in quanto la sua attenzione, come dichiarato su richiesta di questo Ufficio a mezzo e-mail pervenuta alle ore 12.14 odierne, era concentrata in altra direzione.
    Il gesto del calciatore interista, del tutto avulso dall’azione di giuoco, palesemente intenzionale e potenzialmente lesivo per l’energia impressa e la delicata zona del corpo colpita, integra, nell’esclusione di ogni ragionevole dubbio, gli estremi di quella “condotta violenta”, che rende ammissibile la “prova televisiva” ex art. 35, n. 1.3 CGS.
    Consegue pertanto la sanzionabilità di tale comportamento ex art. 19, n. 4 lettera b) CGS che, in considerazione della peculiarità dell’episodio, appare equo quantificare nei termini indicati nel dispositivo.

    Totale: 4 giornate.
    L’Inter non fa ricorso e merita un plauso.

    C’è poi, Cagliari-Juventus, Aquilani rifila un calcetto in faccia a Cossu, mentre era a terra.
    L’arbitro non vede, non può vedere, il gioco è fermo. Condotta violenta, beccata dalle tv, ma i procuratori federali dormono. Già, nonostante la gara fosse in anticipo nessuno ha comunicato nulla al Giudice sportivo e Aquilani se la cava. (ecco il video)

    Ingiustizia è fatta, perché uno (Chivu) salterà la sfida, l’altro (Aquilani) ci sarà.

    Chi presenterà ricorso è invece la Roma, nessun plauso qui.

    SQUALIFICA PER DUE GIORNATE EFFETTIVE DI GARA a MEXES Philippe (Roma): per avere, al termine della gara, al rientro negli spogliatoi, rivolto al Quarto Ufficiale un epiteto insultante. Dice il comunicato.

    Il difensore ha già scontato un turno contro l’Inter. La società giallorossa, per tramite dell’avvocato Conte ha già preparato l’occorrente per il ricorso: il giocatore nei giorni scorsi aveva chiesto scusa per la frase ingiuriosa rivolta al quarto uomo al termine di Roma-Brescia del 2 febbraio. Ora la Corte di Giustizia federale prenderà una decisione in merito tra giovedì e venerdì. Potrebbe restituire un centrale importante in vista di Roma-Napoli, vista anche la squalifica di Burdisso.

  • [Ultima settimana] Il CalcioMercato UFFICIALE in sintesi!

    Ultimo giorno col botto: Legrottaglie al Milan, Nagatomo all’Inter, Santon e Rosina al Cesena, Amauri al Parma  e Matri alla Juventus.

    Mercato chiuso, il resoconto:

    BARI

    Acquisti: Glik (Palermo), Okaka (Roma), Rudolf (Genoa), Bentivoglio (Chievo), Huseklepp (Brann), Codrea (Siena), Kopanek (Spartak Trnava)

    Cessioni: Caputo (Siena), Crimi (Grosseto), D’Alessandro (Livorno)

    BRESCIA

    Acquisti: Lanzafame (Juventus), Miljevic (Paok Salonicco), Zanetti (Fiorentina), Accardi (Sampdoria).

    Cessioni: Budel (Torino), Antonio (Ascoli), Feczesin (Ascoli), Fofana (Ethnikos), De Maio (Frosinone), Taddei (Triestina), Martinez (Sampdoria)

    BOLOGNA

    Acquisti: Bisoli (Cagliari), Montelongo (Milan)

    Cessioni:

    CAGLIARI

    Acquisti: Missiroli (Reggina), Grosso (Gemina Pirri), Ceppelini (Penarol)

    Cessioni: Biasi (Frosinone), Bisoli (Bologna), Pinardi (Novara), Sivakov (Wisla Cracovia), Matri (Juventus)

    CATANIA

    Acquisti: Lodi (Frosinone), Bergessio (Saint Etienne), Schelotto (Cesena)

    Cessioni: Barrientos (Estudiantes), Delvecchio (Atalanta), Antenucci (Torino), Mascara (Napoli)

    CESENA

    Acquisti: Sammarco (Sampdoria), Calderoni (Atletico Roma), Simoncini (Bellaria), Dellafiore (Parma), Riski (TPS Turku), Rosina (Zenit San Pietroburgo), Cusaro (Bellaria), Karvonen (Taranto), Felipe (Fiorentina), Santon (Inter)

    Cessioni: Ighalo (Udinese), Chiavarini (Nk Zagabria), Sinigaglia (Ternana), Cavalieri (Fluminense), Petras (Grosseto), Nagatomo (Inter), Schelotto (Catania)

    CHIEVO

    Acquisti: Uribe (Once Caldas), Pulzetti (Bari), Samb (Monza), Dimitrijevic (FK Rad)

    Cessioni: Gasparetto (Cremonese), Farias (Foggia), De Paula (Padova), Girardi (Taranto), Rincon (Grosseto), Memushaj (Portogruaro), Dettori (Triestina)

    FIORENTINA

    Acquisti: Neto (Atletico Paranaense), Behrami (West Ham), Salifu (Vicenza).

    Cessioni: Papa Waigo (Grosseto), Savio Nsereko (Chernomoretz), Zanetti (Brescia), Felipe (Cesena).

    GENOA

    Acquisti: Antonelli (Parma), Paloschi (Parma), Jelenic (Koper), Hallenius (Hammarby), Tuncara Gomes (Belenenses), Kucka (Sparta Praga), Boselli (Wigan), Floro Flores (Udinese), Konko (Siviglia)

    Cessioni: Ranocchia (Inter), Tomovic (Lecce), Modesto (Parma), Palladino (Parma), Toni (Juventus), Rudolf (Bari), Sculli (Lazio), Kharja (Inter)

    INTER

    Acquisti: Ranocchia (Genoa), Pazzini (Sampdoria), Kharja (Genoa), Castaignos (Feyenoord), Nagatomo (Cesena)

    Cessioni: Mancini (Atletico Mineiro), Biabiany (Sampdoria), Muntari (Sunderland), Rivas (Dnipro Dnipropetrovsk), Santon (Cesena)

    JUVENTUS

    Acquisti: Toni (Genoa), Branescu (Municipal Valcea), Barzagli (Wolfsburg), Matri (Cagliari)

    Cessioni: Lanzafame (Brescia), Legrottaglie (Milan), Amauri (Parma)

    LAZIO

    Acquisti: Sculli (Genoa), Ojiakor (Triestina)

    Cessioni: Perpetuini (Foggia), Correa (Varese), Cavanda (Torino)

    LECCE

    Acquisti: Tomovic (Genoa).

    Cessioni: Reginiussen (rescissione), Diamoutene (Pescara), Bergougnoux (Chateauroux)

    MILAN

    Acquisti: Cassano (Sampdoria), Petkovic (Vojvodina), Valoti (Albinoleffe), Emanuelson (Ajax), Van Bommel (Bayern Monaco), Didac Vilà (Espanyol), Legrottaglie (Juventus).

    Cessioni: Ronaldinho (Flamengo), Onyewu (Twente), Montelongo (Bologna)

    NAPOLI

    Acquisti: Ruiz (Espanyol), Mascara (Catania)

    Cessioni: Rullo (Modena).

    PALERMO

    Acquisti: Andjelkovic (Maribor), Kurtic (Nova Gorica), Gonzalez (Novara), Paolucci (Siena), Hoxha (L’Aquila)

    Cessioni: Glik (Bari), Maccarone (Sampdoria), Rigoni (Vicenza), Ujkani e Morganella (Novara), Joao Pedro (Vitoria Guimaraes), Carbonaro (Gela)

    PARMA

    Acquisti: Palladino (Genoa), Modesto (Genoa), Calvo (Aris Salonicco), Terron (Terrassa), Amauri (Juventus)

    Cessioni: Antonelli (Genoa), Paloschi (Genoa), Dellafiore (Cesena), Pereira (Aris Salonicco), Djuric (Crotone)

    ROMA

    Acquisti: Pettinari (Siena)

    Cessioni: Baptista (Malaga), Okaka (Bari), Zarineh (Latina), Cicinho (Villarreal), D’Alessandro (Livorno), Antunes (Roma)

    SAMPDORIA

    Acquisti: Macheda (Manchester United), Martella (Pescara), Laczko (Debrecen), Maccarone (Palermo), Icardi (Barcellona), Biabiany (Inter), Celiak (NH Zagabria), Martinez (Brescia), Perticone (Livorno)

    Cessioni: Cassano (Milan), Rossini (Sassuolo), Sammarco (Cesena), Fiorillo (Spezia), Marilungo (Atalanta), Pazzini (Inter), Fornaroli (Nacional), Cacciatore (Siena), Accardi (Brescia)

    UDINESE

    Acquisti: Ighalo (Cesena), Ekstrand (Helsingborg)

    Cessioni: Ighalo (Granada), Berget (Stromsgodset), Jefferson e Fabinho (Salernitana), Forestieri (Empoli), Floro Flores (Genoa), Laurito (Empoli), Morosini (Vicenza), Matute (Crotone)

  • [Seconda settimana] Il CalcioMercato UFFICIALE in sintesi!

    La Juventus si è assicurata le prestazioni di Bastos (Giugno) e Luca Toni e ora tenta Forlan. L’Inter punta Sanchez ed è pronta ad annunciare Castaignos e Viviano (Giugno?). Il Napoli su Inler, mentre Mutu è pronto a cambiare maglia. Matri al Genoa solo fantacalcio? Infine il Milan ad un passo da Criscito.

    ULTIMO AGGIORNAMENTO: 16 Gennaio 2011 – ore 13! La sessione rimarrà aperta fino alle ore 19 del prossimo 31 gennaio.

    BARI

    Acquisti: Glik (Palermo), Bonvissuto (Ascoli), Okaka (Roma), Rudolf (Genoa)

    Cessioni: Bonvissuto (Sorrento)

    BRESCIA

    Acquisti: Lanzafame (Juventus), Miljevic (Paok Salonicco).

    Cessioni: Budel (Torino)

    BOLOGNA

    Acquisti: Bisoli (Cagliari), Rodriguez (Penarol)

    Cessioni:

    CAGLIARI

    Acquisti:

    Cessioni: Biasi (Frosinone), Bisoli (Bologna).

    CATANIA

    Acquisti:

    Cessioni: Barrientos (Estudiantes).

    CESENA

    Acquisti: Sammarco (Sampdoria), Calderoni (Atletico Roma), Simoncini (Bellaria), Dellafiore (Parma).

    Cessioni: Ighalo (Udinese), Teodorani (Bellaria).

    CHIEVO

    Acquisti:

    Cessioni: Gasparetto (Cremonese), Farias (Foggia), Cortese (Paganese), De Paula (Padova)

    FIORENTINA

    Acquisti: Neto (Atletico Paranaense)

    Cessioni: Papa Waigo (Grosseto).

    GENOA

    Acquisti: Antonelli (Parma), Paloschi (Parma), Jelenic (Koper), Hallenius (Hammarby), Tuncara Gomes (Belenenses), Kucka (Sparta Praga), Boselli (Wigan)

    Cessioni: Ranocchia (Inter), Tomovic (Lecce), Modesto (Parma), Palladino (Parma), Toni (Juventus), Rudolf (Bari)

    INTER

    Acquisti: Ranocchia (Genoa).

    Cessioni: Mancini (Atletico Mineiro)

    JUVENTUS

    Acquisti: Toni (Genoa).

    Cessioni: Lanzafame (Brescia).

    LAZIO

    Acquisti:

    Cessioni: Perpetuini (Foggia).

    LECCE

    Acquisti: Tomovic (Genoa).

    Cessioni:

    MILAN

    Acquisti: Cassano (Sampdoria), Petkovic (Vojvodina)

    Cessioni: Ronaldinho (Flamengo), Onyewu (Twente).

    NAPOLI

    Acquisti:

    Cessioni: Rullo (Modena).

    PALERMO

    Acquisti: Andjelkovic (Maribor), Kurtic (Nova Gorica), Gonzalez (Novara)

    Cessioni: Glik (Bari).

    PARMA

    Acquisti: Palladino (Genoa), Modesto (Genoa), Calvo (Aris Salonicco).

    Cessioni: Antonelli (Genoa), Paloschi (Genoa), Dellafiore (Cesena)

    ROMA

    Acquisti:

    Cessioni: Baptista (Malaga), Okaka (Bari), Zarineh (Latina), Cicinho (Villarreal).

    SAMPDORIA

    Acquisti: Macheda (Manchester United).

    Cessioni: Cassano (Milan), Rossini (Sassuolo), Sammarco (Cesena), Fiorillo (Spezia), Marilungo (Atalanta)

    UDINESE

    Acquisti: Ighalo (Cesena).

    Cessioni: Ighalo (Granada), Berget (Stromsgodset), Jefferson (Salernitana), Forestieri (Empoli), Fabinho (Salernitana)