Chivu e Aquilani, la legge non è uguale per tutti

La prova tv!
Questo strano marchingegno che non piace a nessuno, inutile negarlo, non perché sia sbagliato, ma perché sono sbagliati i meccanismi di applicazione.
Eppure, se la regola c’è, va applicata e se l’errore è grave bisognerebbe avere la consapevolezza e la signorilità di non fare ricorso.

Così, dopo i casi di Krasic (simulazione), Felipe Melo ed Eto’o (condotta violenta) che tanto clamore avevano suscitato, specie per l’errore compiuto dalle rispettive società, Inter e Juventus, che avevano presentato ricorso. Che faccia tosta, viene da dire, ma tanto è…

Ora ecco due nuovi casi, che precedono il derby d’Italia, la sfida più attesa dell’anno.

Chivu colpisce con un pugno un avversario (Rossi) durante Bari-Inter. L’arbitro non vede, siamo lontani da dove si sviluppa l’azione, scatta la prova tv.

Dice il G.S.:
ricevuta dal Procuratore federale rituale e tempestiva segnalazione ex art. 35, 1.3, CGS (pervenuta a mezzo fax alle ore 11.28 odierne) circa la condotta tenuta al 14° del secondo tempo dal calciatore Chivu Cristian (Soc. Internazionale) nei confronti del calciatore Rossi Marco (Soc. Bari);
acquisite ed esaminate le relative immagini televisive (Sky), di piena garanzia tecnica e documentale;
osserva:
le immagini televisive documentano che, nelle circostanze segnalate, il calciatore nero-azzurro, nell’area di rigore barese particolarmente affollata per l’esecuzione di un calcio di punizione, affiancava il calciatore Rossi e, con un repentino movimento del braccio destro, lo colpiva con un pugno al volto, facendolo cadere dolorante al suolo.
L’Arbitro non adottava alcun provvedimento disciplinare in quanto la sua attenzione, come dichiarato su richiesta di questo Ufficio a mezzo e-mail pervenuta alle ore 12.14 odierne, era concentrata in altra direzione.
Il gesto del calciatore interista, del tutto avulso dall’azione di giuoco, palesemente intenzionale e potenzialmente lesivo per l’energia impressa e la delicata zona del corpo colpita, integra, nell’esclusione di ogni ragionevole dubbio, gli estremi di quella “condotta violenta”, che rende ammissibile la “prova televisiva” ex art. 35, n. 1.3 CGS.
Consegue pertanto la sanzionabilità di tale comportamento ex art. 19, n. 4 lettera b) CGS che, in considerazione della peculiarità dell’episodio, appare equo quantificare nei termini indicati nel dispositivo.

Totale: 4 giornate.
L’Inter non fa ricorso e merita un plauso.

C’è poi, Cagliari-Juventus, Aquilani rifila un calcetto in faccia a Cossu, mentre era a terra.
L’arbitro non vede, non può vedere, il gioco è fermo. Condotta violenta, beccata dalle tv, ma i procuratori federali dormono. Già, nonostante la gara fosse in anticipo nessuno ha comunicato nulla al Giudice sportivo e Aquilani se la cava. (ecco il video)

Ingiustizia è fatta, perché uno (Chivu) salterà la sfida, l’altro (Aquilani) ci sarà.

Chi presenterà ricorso è invece la Roma, nessun plauso qui.

SQUALIFICA PER DUE GIORNATE EFFETTIVE DI GARA a MEXES Philippe (Roma): per avere, al termine della gara, al rientro negli spogliatoi, rivolto al Quarto Ufficiale un epiteto insultante. Dice il comunicato.

Il difensore ha già scontato un turno contro l’Inter. La società giallorossa, per tramite dell’avvocato Conte ha già preparato l’occorrente per il ricorso: il giocatore nei giorni scorsi aveva chiesto scusa per la frase ingiuriosa rivolta al quarto uomo al termine di Roma-Brescia del 2 febbraio. Ora la Corte di Giustizia federale prenderà una decisione in merito tra giovedì e venerdì. Potrebbe restituire un centrale importante in vista di Roma-Napoli, vista anche la squalifica di Burdisso.

Commenti

Una risposta a “Chivu e Aquilani, la legge non è uguale per tutti”

  1. Avatar Andrew Smith

    Il pugno in faccia di Chivu è da pugilato, come hanno fatto a non vederlo in campo?

    Ros, alle volte, mi hai detto, gli arbitri prendono decisioni importanti in funzione di come si comportano e reagiscono i giocatori: vedere l’occhio rosso e nero di Rossi e Chivu che si allontana verso la propria difesa con la coda tra le gambe, non sono elementi che potevano aiutare la terna arbitrale e il quarto uomo?

    La squalifica andava data all’arbitro, non solo a Chivu.

    Confrontare questo episodio con quello di Aquilani è da pazzi, come il titolo dell’articolo. 😀
    Speriamo faccia visite almeno. 😉

    Aquilani – leggeremo più tardi su SFantaCalcio – ha spiegato l’accaduto (Chivu invece si è espresso?) e le telecamere di Sky con un’inquadratura dall’alto hanno permesso di fugare ogni dubbio sulla volontarietà del gesto.

    Questo articolo non è analizzato obiettivamente come gli altri della stessa serie, Dom. Ci hai messo un pizzico di tifo dentro.

    Piuttosto la domanda da porsi è: da dove diavolo lo tolgono sto nervosismo assurdo (il plauso alla società va per non essersi resa ridicola per l’ennesima volta) Eto’o, avvio di stagione spettacolare il suo, e Chivu, che ha riconquistato il posto fisso da titolare e sta ritornando ai livelli di quando era a Roma?

    Non ci sono spiegazioni per il loro atteggiamento.

    Glielo deve ricordare qualcuno che giocano nella squadra più forte del mondo e che di condizioni migliori per giocare attualmente non ne esistono?

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