Giochiamo d’anticipo su Mutu. “Bruciamo” tutti.
Plurale d’obbligo, inteso come redazione di Sfantacalcio.
Dopo la sospensione precauzionale operata dalla stessa Fiorentina, infatti, è in arrivo la sentenza, o meglio il deferimento della procura antidoping, azione disciplinare che specificherà un dettaglio decisivo per l’entità della pena applicabile dal Coni. Con il deferimento sarà infatti specificato anche il giorno dell’udienza, lo stesso in cui poi ci sarà la sentenza. Probabile che nello stesso provvedimento vengano anche avanzate le richieste di pena.
Cosa rischia.
Tanto e poco. Dipende dall’applicazione o meno della recidiva. Il fantsista rumeno ha infatti una precedente squalifica per doping, per cocaina, ma risale ai tempi in cui giocava nel Chelsea, quando fu la stessa società londinese che nel 2004 operò dei controlli, non ufficiali, sul giocatore.
Proprio su questo giocheranno gli avvocati difensori del calciatore viola, che altrimenti rischierebbe da 1 a 4 anni di squalifica.
Se passa la linea difensiva: da uno a tre mesi, quindi subito in campo a disposizione di Prandelli.
Perché dal computo vanno sottratti i giorni di auto-sospensione.
Le linea difensiva.
Mutu ha rinunciato alle contro analisi e questo dovrebbe portarlo ad un’automatica riduzione della pena. Inoltre, la difesa indica anche un assunzione inconsapevole del farmaco dimagrante contenuto in una confezione di pillole lassative acquistata in un’erboristeria romena dalla madre del calciatore. Un’evidenza provata dalla confezione delle pillole che non segnalava la presenza della sibutramina (la sostanza incriminata).
ZOOM SULLA MOVIOLA
Pochi episodi questa settimana da commentare.
Evitando di fare una noiosa moviola, in stile italiano, mi limiterò al caso di Chievo-Catania, finita sotto inchiesta per un pari forse un po’ troppo annunciato, ed in particolare al rigore concesso a Maxi Lopez per il fallo subito ad opera di Yepes, che tanto ricorda l’episodio del rigore concesso a Del Piero contro il Genoa. Anche in questo caso c’è l’assenza di dolo, manca cioè la volontarietà di commettere infrazione, ma la regola 12 ammette l’esistenza anche della colpa (cioè non volontaria), riferendola a negligenza, imprudenza o vigoria sproporzionata.
La regola fornisce anche una spiegazione delle tre condotte, che indirizza la mia attenzione verso la prima ipotesi (negligenza) e non verso l’imprudenza come erroneamente riportato dai principali organi d’informazione.
“Negligenza” significa che il calciatore ha mostrato una mancanza di attenzione o considerazione nell’effettuare un contrasto o che ha agito senza precauzione. E’ l’unica delle tre ipotesi che non prevede il giallo, che di fatti non arriva per Yepes.
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