Continua la serie di articoli dedicati ai fenomeni del campionato italiano. Ricordi quando ho parlato di Balotelli?
Oggi si cambia nazionalità ma la sostanza rimane sempre quella.
Non lo si vedeva calcare i campi da gioco da più di un mese eppure al rientro, entrato per caso dopo 10 minuti di partita a causa dell’infortunio di un compagno, sembrava non avesse mai abbandonato.
Una innumerevole quantità di passaggi sbagliati hanno dimostrato che gli mancava sentire l’atmosfera di una partita ufficiale ma lo scatto e l’accelerazione che lo contraddistinguono hanno fatto vedere nuovamente di che cosa è capace Alexandre Rodrigues da Silva detto Pato, dal nome della città di nascita Pato Branco.
Un giocatore stellare alla sola età di 20 anni, nonostante Leonardo si ostini a farlo giocare ala destra. Non puoi pensare agli altri che hai a disposizione, ai moduli giusti di gioco, a null’altro.
Un fenomeno del genere, perché di fenomeno si tratta, deve essere lasciato libero di giocare come vuole, gli devi dire “Va a fare quello che vuoi, divertiti e segna!” e aspettare che ti delizi gli occhi con la palla ai piedi.
Già perché uno come Pato se lo decide ti punta e ti salta, e stop, non puoi neanche pensare di fermarlo, perché prima che tu lo faccia lo hai già perso. E come se non bastasse è dotato di una potenza di tiro che a stento credi la possa avere un ventenne, corredata da una precisione altrettanto spaventosa.
Insomma, ha margine di miglioramento, essendo ancora giovane, potrai dire, oggi in fondo non ha fatto una partita da 8.
Ma se dovesse migliorare ancora? Dove arriverà?
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